EOC colpevole di lesioni colpose gravi

La sentenza: l'Ente è stato condannato a pagare 60.000 franchi di sanzione - Le pretese di risarcimento delle vittime sono state rinviate al foro civile - La difesa annuncia che farà appello
John Robbiani
21.11.2016 16:46

LUGANO - L'Ente ospedaliero cantonale è stato giudicato colpevole di lesioni colpose gravi. Lo ha deciso poco fa il giudice Siro Quadri nel processo per il contagio da epatite C avvenuto al Civico di Lugano nel dicembre del 2013. Il giudice ha così - a poche settimane dalla prescrizione del reato - confermato integralmente il decreto d'accusa compilato dal procuratore generale John Noseda.

L'EOC è stato inoltre condannato a pagare 60.000 franchi di sanzione (Noseda ne aveva chiesti 100.000). Le pretese di risarcimento delle vittime sono state rinviate al foro civile. L'avvocato Molo ha già annunciato che farà appello.

Cos'era successo

Quel giorno (era il 19 dicembre 2013) un paziente affetto da epatite - senza però saperlo - si recò al Civico per una TAC. Un infermiere (la cui identità non è però mai stata accertata con certezza) iniettò nel suo braccio il liquido di contrasto ma, non riuscendo a prendere bene la vena, inserì nuovamente l'ago in un flacone multiuso del liquido di contrasto, infettandolo. Lo stesso liquido venne successivamente iniettato in altri pazienti e tre di loro vennero appunto contagiati con il pericoloso virus.

L'EOC è stato chiamato al banco degli imputati proprio perché non è stato possibile stabilire il nome dell'infermiere che sbagliò. Una mancata identificazione dell'autore che per Noseda (ma anche per il giudice Quadri) è attribuibile alla carente organizzazione interna all'Ente. Per questo, facendo leva sull'articolo 102 del codice penale, a rispondere in aula delle accuse è toccato all'EOC.

Contro questa tesi si era scagliato l'avvocato Mario Molo (difensore dell'ente con il collega Mattia Tonella), che aveva chiesto il proscioglimento dell'EOC da ogni accusa, sostenendo che nessuna legge avrebbe imposto all'EOC la registrazione del nome dell'infermiere nella cartella clinica. "Sono convinto - ha spiegato Quadri - che non tutte le operazioni che vengono effettuate in ospedale debbano essere registrate. Ma è necessario poter ricostruire tutti i processi, soprattutto di fronte a un reato penale".

Per la cronaca della giornata di processo, vedi suggeriti.

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