Epatite C, EOC citato in giudizio

Contro l'ospedale, che ha infettato tre pazienti con il virus nel 2013, si ipotizza il reato di lesioni colpose gravi - Caso diverso da quello recente riguardante l'epatite B
Red. Online
15.04.2016 10:08

LUGANO - Il Procuratore Generale John Noseda ha rinviato a giudizio, dinanzi alla Pretura penale del Canton Ticino, l'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) rappresentato dal suo Direttore generale. Lo comunica il Ministero Pubblico. Nei confronti dell'EOC si ipotizza il reato di lesioni colpose gravi, subordinatamente di lesioni colpose semplici, in base dell'articolo 102 del Codice penale che regola la responsabilità dell'impresa. 

Come si ricorderà, nel dicembre del 2013 avvenne un grave incidente presso il Servizio di radiologia dell'Ospedale Civico di Lugano. Infatti, nell'ambito di esami di Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) con iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto, tre pazienti furono infettati dal virus dell'epatite C.

Questo è accaduto, secondo l'accusa, per colpevole negligenza e in violazione delle più elementari regole nell'utilizzo del materiale sterile e delle linee guida internazionalmente riconosciute in materia di prevenzione della trasmissione di agenti patogeni. Le approfondite indagini messe in atto dal Ministero Pubblico non sono riuscite a determinare l'identità dell'operatore sanitario responsabile dell'evento, e questo, in base alle perizie, a causa di una carente organizzazione interna, non rispettosa della norma ISO 9001: 2000 pur adottata al momento dei fatti dal Servizio di radiologia citato. L'EOC, per contro, contesta ogni accusa e l'applicabilità dell'art. 102 del Codice penale.

Questo caso non è connesso a quello più recente, nel quale 45 pazienti erano stati richiamati per controlli dopo che in seguito a un controllo endoscopico erano stati esposti involontariamente al virus dell'Epatite B (due persone erano poi risultate contagiate, vedi suggeriti).