"Era come un ragno con la sua tela"

ARBEDO - "Ha tessuto la sua tela come un ragno e man mano scendeva lungo il loro corpo violando le parti intime". Non ha usato mezzi termini il procuratore pubblico Nicola Respini nel descrivere l'agire del maestro di Arbedo, a processo (per il dibattimento di secondo grado) da stamattina di fronte alla Corte di appello e di revisione penale a Locarno con l'accusa di aver molestato degli allievi. Per il magistrato inquirente il 57.enne va condannato a 3 anni e 9 mesi da scontare, come richiesto in primo grado. L'accusa ha auspicato che la giudice Giovanna Roggero-Will confermi tutte le imputazioni che vengono rimproverate all'educatore ed ex consigliere comunale. Vale a dire atti sessuali con fanciulli, coazione, violazione del dovere d'assistenza o educazione e vie di fatto reiterate. "Ha tradito la fiducia degli alunni. Un comportamento grave ancora di più perché commesso da un docente", ha sottolineato Nicola Respini.
La parola passa ora all'avvocatessa Maria Galliani (patrocinatrice di cinque presunte vittime) e al legale Luigi Mattei, difensore dell'imputato.
Le fasi del processo
"Il Municipio deve licenziare il maestro". Si è aperto con una sorpresa il processo bis a carico del docente delle Elementari di Arbedo condannato in primo grado, il giugno scorso, a 14 mesi sospesi per atti sessuali con tre allievi. Il difensore dell'uomo, l'avvocato Luigi Mattei, ha annunciato che il Consiglio di Stato ha appena intimato all'Esecutivo di troncare il rapporto di lavoro pluridecennale con il 57.enne.
Come è noto, infatti, con l'autorità comunale l'imputato ha trovato un accordo che gli garantirà il pensionamento anticipato fra pochi mesi. Il Governo ha però detto che ciò non va bene. Con ogni probabilità il Municipio ricorrerà al Tribunale cantonale amministrativo contro la sentenza. Lo stesso potrebbe fare l'accusato.
"Certo, ha tradito la fiducia di tutti, rovinando una vita di dedizione alla scuola. Ma facciamo attenzione: in aula penale non bastano gli errori. Ci vogliono dei fatti e soprattutto delle prove", ha per contro sottolineato il difensore del maestro, l'avvocato Luigi Mattei. Il quale ha descritto il 57.enne come un docente "vecchio stile, ma apprezzato e stimato". Dopo aver riferito di aver ricevuto minacce per "essere il patrocinatore di quello che molti ritengono un pedofilo, ma non lo è", il legale è entrato nel merito dei singoli capi di imputazione.
Che sono in pratica stati negati quasi tutti, a parte un tentativo di sfioramento alle parti intime dell'allievo le cui rivelazioni avevano fatto partire l'inchiesta e le maniere forti del maestro "ma non il pugno". Per Mattei non c'è stata né coazione ("non ha mai obbligato nessuno") né due casi su tre di violazione del dovere d'assistenza. L'avvocato ha dunque auspicato che l'insegnante venga prosciolto anche dalle fattispecie per le quali era stato ritenuto colpevole in primo grado, a parte ovviamente quanto ammesso. A questo proposito la pena non dovrebbe essere superiore a 90 aliquote sospese.