La storia

Eroi a cavallo del confine: gli Angeli di Ponte Chiasso

A pochi passi dalla dogana sarà posata una targa commemorativa che ricorda le gesta di Giuseppina Panzica, Giovanni Gavino Tolis e del maresciallo Paolo Boetti – Durante la Seconda Guerra Mondiale aiutarono molti perseguitati a lasciare il territorio italiano
©CdT/Gabriele Putzu
Anna Campaniello
Anna Campaniello
06.12.2025 06:00

Giuseppina Panzica, una giovane mamma arrivata in Lombardia dalla Sicilia e due militari della guardia di finanza, Giovanni Gavino Tolis e il maresciallo Paolo Boetti. Sono «Gli Angeli di Ponte Chiasso» e i loro nomi sono legati a una storia di quotidiano eroismo e coraggio che ha permesso a centinaia di ebrei di oltrepassare il confine tra Italia e Svizzera e avere salva la vita. Una targa commemorativa proprio nel quartiere alla frontiera tra Como e il Ticino ricorderà il loro altruismo.

Il passaggio salvavita

Nel 1931, Giuseppina era arrivata a Como con il marito Salvatore Luca, finanziere in congedo e con i quattro figli. La famiglia si stabilì in un’abitazione al confine tra Como e la Svizzera. Il giardino dell’abitazione di Ponte Chiasso, dal mese di settembre del 1943 diventò un passaggio salvavita e una speranza per ebrei e persone in fuga perché perseguitate da nazisti e fascisti.

La collaborazione tra la mamma siciliana e i finanzieri che lungo il confine erano impegnati nella lotta al contrabbando è stata la salvezza per centinaia di persone scampate così alla deportazione. Gli «Angeli» collaborarono con gruppi antifascisti per permettere agli ebrei di varcare la frontiera, ma anche per creare un canale di comunicazione e passaggio di documenti destinati ai partigiani.

Una targa per ricordare

La memoria degli «Angeli di Ponte Chiasso» vivrà in futuro grazie anche a una targa, un manufatto in marmo bianco posizionato accanto all’edificio della dogana di Ponte Chiasso. La decisione è stata ufficializzata da una delibera della giunta comunale di Como, guidata dal sindaco della città di confine Alessandro Rapinese, in accordo con il comando provinciale della guardia di finanza.

Un intervento che mette definitivamente fine a una polemica che era scaturita dalla bocciatura, nel maggio scorso, di una mozione del Partito Democratico, gruppo di opposizione nel capoluogo lariano, di dedicare un luogo alla memoria dei tre eroi. Il primo cittadino aveva spiegato che stava collaborando con la guardia di finanza per un’iniziativa comune e la risposta è effettivamente arrivata con un’intesa siglata il 24 novembre.

«Dal settembre del 1943 – si legge nella delibera approvata dalla giunta di Como –, la signora Giuseppina Panzica, con il finanziere Gavino Tolis e con il maresciallo Paolo Boetti, noti come ‘Gli Angeli di Ponte Chiasso’, mossi dai più puri valori umani e per senso di responsabilità, prestarono soccorso e assistenza in favore di ebrei perseguitati nel corso della Seconda Guerra Mondiale con sacrificio della propria vita. L’amministrazione ritiene di valorizzare e mantenere vivo il ricorso mediante l’apposizione di una targa».

Sul marmo bianco sarà incisa la scritta: «La città di Como e la guardia di finanza posero questa targa nell’ottantesimo anniversario della liberazione dal fascismo a imperitura memoria di Giuseppina Panzica, Giovanni Gavino Tolis e Paolo Boetti, gli Angeli di Ponte Chiasso». Ed ecco poi la motivazione che riassume il dono straordinario dei tre eroi. «Con coraggio, compassione e sacrificio di se stessi si opposero al buio del tempo generato dall’odio, diventando un esempio luminoso della parte più nobile della natura umana».

Arrestati e deportati

Gli Angeli di Ponte Chiasso erano ben consapevoli che avrebbero potuto pagare con la vita. Nel 1944, probabilmente dopo una denuncia anonima, furono scoperti dalla Gestapo, la polizia segreta della Germania nazista e furono arrestati e deportati nei campi di concentramento. Giovanni Gavino Tolis morì a Mauthausen a 25 anni. Giuseppina Panzica e Paolo Boetti furono tra i sopravvissuti ai lager e tornarono in Italia. Non raccontarono la loro storia e il loro eroismo quotidiano, che vennero poi alla memoria solo anni dopo, grazie in particolare al lavoro del maggiore Gerardo Severino, già direttore del Museo Storico della guardia di finanza. Con decreto del Presidente della Repubblica italiana, nel 2010 e nel 2018, Tolis e Panzica sono stati insigniti della Medaglia d’oro al merito civile. A Giuseppina è stata dedicata anche una via nel suo paese di nascita, in Sicilia. La storia degli Angeli di Ponte Chiasso è narrata nel libro «Sopravvissuta a Ravensbuck. Giuseppina Panzica, una mamma che aiutò gli ebrei», scritto proprio da Severino con il giornalista Vincenzo Grienti.