Sanità

Errori medici, Ticino all’avanguardia nelle segnalazioni

L’Ordine dei medici ha presentato oggi la propria piattaforma per la segnalazione di eventi critici in ambito ambulatoriale: si tratta di una prima Svizzera - Merlani: «Dagli errori bisogna imparare» - Denti: «Cambiamento epocale»
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Nico Nonella
17.07.2020 11:50

(Aggiornato) Il Ticino fa un ulteriore passo verso un cambio di paradigma per quanto riguarda la problematica degli errori in campo medico. Il nostro cantone sarà infatti il primo in tutta la Svizzera ad avere a disposizione una piattaforma per la segnalazione e la registrazione di «eventi critici e indesiderati» avvenuti in ambito ambulatoriale. Seguendo quanto già messo in atto da circa 15 anni per le strutture ospedaliere e le case di cura in Ticino, ora anche medici e assistenti di studio medico potranno riportare nel sistema universalmente riconosciuto per questo scopo – il CIRS (Critical Incident Reporting System) – eventuali errori che hanno messo a rischio la sicurezza dei pazienti in uno studio medico. Non per trovare e mettere alla gogna il colpevole bensì per capire cosa non ha funzionato (per esempio durante una visita ambulatoriale o un intervento invasivo) in modo da apportare i necessari correttivi.

Risalire alle cause

All’atto pratico, la nuova piattaforma digitale – presentata nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’Ordine dei medici del cantone Ticino (OMCT) – vuole essere principalmente un terreno di scambio di esperienze e accessibilità a informazioni di diversa provenienza, che «debitamente valutate, commentate e corredate da suggerimenti pratici emessi da un gruppo di esperti», permetterà ai medici del territorio di formarsi e di imparare. Nel corso del suo intervento introduttivo, il presidente Franco Denti ha parlato di «un momento molto importante per la sanità ticinese» e ha ricordato che «eventi avversi negli studi medici nascono da una concatenazione ben precisa di cause o procedure che con la piattaforma CIRS potranno essere individuate e risolte».

La paura di essere puniti

Come detto, il Ticino vuole puntare a un vero e proprio cambio di paradigma e di mentalità per promuovere una cultura positiva dell’errore. «Non si ammette uno sbaglio se si ha paura di essere puniti», ha ricordato il medico cantonale Giorgio Merlani. Eccolo qui, dunque, il cambiamento culturale che attende i medici sul territorio. Riconoscere di aver sbagliato e contribuire ad evitare l’insorgere di casi simili. Ed è qui che entra in gioco la piattaforma CIRS, la quale raccoglierà e metterà in rete le segnalazioni in forma strettamente anonima. Perché l’obiettivo, è stato ribadito dallo stesso Merlani, è quello di evitare che altri medici possano incappare nello stesso errore già commesso da un collega. La necessità di compiere questo balzo culturale è stata ribadita a più riprese da tutti gli altri relatori: il direttore sanitario della Clinica Ars Medica Claudio Camponovo, il dottor Andrea Badaracco, la caposervizio Qualità della Clinica Luganese Moncucco Maria Mancuso e il direttore della Fondazione sicurezza del paziente Helmut Paula. Per Mancuso è importante «abbattere la barriera della paura» e solo così sarà possibile migliorare un intero processo partendo da un singolo evento. Molto significativa è stata la testimonianza del dottor Badaracco, che in passato aveva commesso un errore nel prescrivere un farmaco. Ammetterlo e affrontarlo, ha spiegato, lo ha aiutato a superare quanto accaduto.

Un tema anche politico

La problematica degli errori medici era stata approfondita anche dalla politica a seguito di una mozione presentata nel 2013 dal gruppo parlamentare dei Verdi. Sei anni più tardi, la Commissione speciale sanitaria (nella quale, all’epoca, sedeva lo stesso Denti) aveva ritenuto che non fosse necessario predisporre una campagna di informazione sulla gestione e la prevenzione degli errori medici ed elaborare delle direttive per la loro presa a carico. Dalle discussioni era infine emersa la necessità di implementare l’uso del CIRS anche a livello ambulatoriale. La piattaforma ha incassato il sostegno convinto dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC), delle cliniche Sant’Anna e Ars Medica e della Clinica Luganese Moncucco. Tutte le strutture sono state concorde nel ritenerla un significativo strumento per il miglioramento della qualità della medicina e della sicurezza dei pazienti.