Esame bis per il discusso ecocentro a Morbio

Dal punto di vista tecnico e costruttivo il progetto rimane il medesimo. Le uniche modifiche riguardano la redazione del messaggio preparato dal Municipio all’indirizzo del Consiglio comunale e comprendono analisi più accurate dal punto di vista delle emissioni foniche, specificazioni sul mantenimento degli altri punti di raccolta e orari d’apertura. Stiamo parlando del futuro ecocentro di Morbio Inferiore che l’Esecutivo sta progettando con una spesa di oltre 2,2 milioni di franchi in via Lischée, su un terreno della Parrocchia.
Il ricorso e le criticità
Come forse qualcuno ricorderà, la richiesta di credito era già stata approvata il 31 agosto 2020 dal Consiglio comunale ma la decisione era stata annullata dal Consiglio di Stato per appurati conflitti di interesse. La risoluzione del Legislativo era infatti stata oggetto di un ricorso da parte di due consiglieri comunali.
Questi ultimi ritenevano irregolare il comportamento di un consigliere che durante la seduta aveva votato e partecipato alla discussione, e in precedenza aveva pure firmato un rapporto commissionale. Il Governo aveva così accertato un conflitto d’interessi fra il consigliere e il progetto di un nuovo ecocentro. «Si è trattato di un aspetto formale, magari minimo, ma che non poteva che portare all’annullamento della decisione del legislativo» ci aveva detto a suo tempo la sindaca Claudia Canova. Insomma, un conflitto di interessi palese che ha indotto il Municipio a non ricorrere contro la sentenza del Consiglio di Stato e a ripresentare il messaggio.
Nel proporre il nuovo documento, L’Esecutivo ha però optato per tener conto anche di taluni aspetti del testo che non avevano fatto l’unanimità. Le criticità emerse avevano addirittura spaccato la Commissione delle opere pubbliche.
«Nessuna alternativa»
Come scritto in abbrivio, il luogo scelto per realizzare l’ecocentro non cambia. D’altronde, ci aveva detto la sindaca, «non ci sono alternative nel comune». Si tratta ora di approvare una convenzione con il proprietario del terreno, la Parrocchia, per la costituzione di un diritto di superficie a favore del Comune.
Emissioni foniche
Fra le critiche emerse, una riguardava le emissioni foniche. Ricordiamo che il fondo in questione si trova in Zona artigianale ma vicino alle scuole elementari e a una zona ricreativa dove peraltro c’è un progetto di rinaturazione del riale Müfeta e dove vigono gradi di sensibilità al rumore più bassi.
Ebbene il Municipio ha fatto esperire un’analisi più accurata degli eventuali rumori molesti su nuove basi relative ai transiti giornalieri di auto, sui giorni di apertura alla settimana e sui disturbi generati al momento del deposito dei rifiuti nelle varie benne (in particolare quelle per il vetro). In conclusione l’Esecutivo arriva a dire che «il progetto, con i calcoli effettuati dagli specialisti, risulta essere compatibile e non supera i valori limite di pianificazione indicati della Zona artigianale dal punto di vista acustico». Per quanto riguarda la zona ricreativa «bisognerà prevedere una copertura della benna del vetro o prevedere un cassonetto chiuso con apposito spazio in ingresso per le bottiglie».
«Servizio per la popolazione»
Nel nuovo testo viene inoltre specificato che all’esterno dell’ecocentro «le piazze saranno ancora utilizzate per il riciclaggio dell’umido, del vetro, del ferro minuto, dell’alluminio e dei vestiti. Questa organizzazione è volta a garantire un servizio di prossimità alla popolazione».
Accesso e vuotatura
Per quanto riguarda invece gli orari d’apertura, viene ulteriormente chiarito che non dovranno sovrapporsi agli orari di apertura e di chiusura della scuola dell’infanzia e delle elementari. La fase di vuotatura delle benne e di ritiro dei materiali riciclati verranno effettuate quando l’ecocentro sarà chiuso agli utenti.