Ex Arsenale, i vicini desistono

BELLINZONA - Presto il Municipio di Biasca potrà forse cominciare a progettare il Centro dei servizi all'ex Arsenale, iniziativa di cui si parla da anni e che è stata osteggiata dal vicinato a tutti gli stadi della procedura. Dopo che lo scorso mese di luglio il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi contro la relativa variante di Piano regolatore (ne abbiamo riferito nell'edizione del 19 luglio) negli scorsi giorni i principali ricorrenti riuniti nel gruppo Biasca sostenibile hanno deciso di non impugnare la sentenza al Tribunale cantonale amministrativo (TRAM). «Siamo tutti d'accordo con questa linea», spiega al CdT il capofila dell'opposizione all'opera, l'ex municipale Aquilino Caprara. «Non vogliamo ricorrere al oltranza», afferma sottolineando comunque che «il Municipio ha vinto ma il paese ha perso». Il riferimento è al fatto che questo progetto «porterà degli enti di soccorso nel pieno delle zone abitate e comporterà costi altissimi» per l'adeguamento degli edifici militari, per citare ancora Caprara. Ora rimane solo l'incognita della Società ticinese per l'arte e la natura (STAN), che aveva firmato uno dei tredici ricorsi al Governo contro la pianificazione. «Abbiamo ancora qualche giorno per valutare», dichiara Paolo Camillo Minotti.
Annunciata battaglia per la domanda di costruzione
Quella degli oppositori al progetto non è comunque una resa. «In sede di domanda di costruzione valuteremo come muoverci», conclude Aquilino Caprara. L'idea del Comune, ricordiamo, consiste nel dare un tetto unico alla Polizia, a Tre Valli Soccorso, ai Pompieri e ad altri servizi di carattere locale, mentre come noto per la Protezione civile è oramai tardi vista l'avanzata trattativa con Bodio maturata in seguito alle lungaggini accumulate dal progetto biaschese contestato da cittadini e confinanti tramite una lunga battaglia. Ora per il Municipio si tratta di capire quali enti rimangono interessati a prendere casa in via ai Grotti.