Ex Macello, sì alla variante per il comparto

Un ulteriore (necessario) passo verso la riqualificazione del comparto dell’ex Macello di Lugano. Lo ha deciso stasera, martedì 1° luglio, il Legislativo cittadino, approvando all’unanimità la variante di Piano regolatore (PR) per il comparto, ormai fermo da anni per le note vicende giudiziarie scaturite dall’abbattimento di una parte dell’ex centro sociale degli autogestiti avvenuto nel 2021. Dando seguito al rapporto della commissione della Pianificazione, il Consiglio comunale ha dunque nuovamente detto sì al progetto Matrix - per il quale serviva appunto la nuova variante di PR – dopo aver già dato luce verde nel 2019 al credito per il concorso di progettazione.
«L’auspicio è ora che si possa andare avanti velocemente», ha detto uno dei due relatori del rapporto commissionale, Dario Petrini di Avanti con Ticino&Lavoro. «Se non si interverrà subito con il risanamento – ha aggiunto la seconda relatrice del rapporto, la PLR Carola Barchi – l’ex Macello diventerà un rudere. Anche perché lo status quo non è così diverso dalla situazione poco decorosa che si è detto ci fosse quando c’erano gli autogestiti».
Pur deplorando la poca flessibilità della variante di PR, che di fatto è stata modellata sul progetto Matrix, il Legislativo ha insomma invitato il Municipio a non perdere altro tempo, come ha suggerito per il PS, Cristiano Canuti, per il quale il credito di progettazione dovrebbe essere presentato l’anno prossimo, mentre quello di realizzazione nel 2027.
Una richiesta di velocità apprezzata dal Municipio, che per bocca del sindaco Michele Foletti ha però specificato che servirà la volontà di tutti, autogestiti compresi, «che ci hanno minacciato di denunciarci se spostiamo le loro masserizie ancora presenti sotto le macerie». Più cauto il capo Dicastero immobili, Raoul Ghisletta. «È un dossier ingarbugliato. Non sarà un percorso facile. Servirà pazienza».