«Ex Macello: si è pensato all’amianto e altre sostanze nocive?»

«La salute delle cittadine e cittadini è d’interesse pubblico ed è urgente prenderla in considerazione, dato che la situazione rischia di perdurare con le macerie potenzialmente nocive». Lo scrivono le deputate in Gran Consiglio Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini (Più Donne) in un’interpellanza odierna che ha come tema la recente demolizione dell’ex Macello. Le granconsigliere, più che il tema dell’autogestione, mettono sotto i riflettori la salute pubblica. Di seguito il testo completo dell’interpellanza.
«La Legge edilizia prevede che una comune cittadina che voglia rifare il bagno di casa e togliere le piastrelle debba chiedere e far eseguire una perizia sull’eventuale presenza di amianto (e altre sostanze nocive), qualora le opere da demolire siano antecedenti alla LE stessa, vale a dire precedenti al 1° gennaio 1991.
Le norme sono chiare:
Regolamento di applicazione della legge edilizia (RLE)
Domanda di costruzione
b) contenuto
Art. 9 La domanda deve contenere:
n) le informazioni ai sensi dell’art. 16 dell’Ordinanza sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti del 4 dicembre 2015 (OPSR) concernenti la tipologia, la qualità e la quanti
dei rifiuti edili prodotti nonché il loro smaltimento, se
–si prevede che saranno prodotti più di 200 mc di rifiuti edili oppure che i rifiuti edili prodotti conterranno sostanze nocive per l’ambiente o la salute;
–l’intervento comporta la demolizione o la trasformazione di edifici o impianti costruiti prima del 1° gennaio 1991; in tal caso le informazioni devono essere fornite tramite una perizia allestita da uno specialista riconosciuto;
–sono previsti interventi su un sito inquinato ai sensi dell’Ordinanza sui siti contaminati del 26 agosto 1998 (OSiti).
L’Ordinanza federale sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti (Ordinanza sui rifiuti, OPSR)
all’art. 16 Informazioni per lo smaltimento di rifiuti edili prevede:
In caso di lavori di costruzione, nell’ambito della domanda di autorizzazione edilizia il committente deve fornire alle autorità preposte le informazioni concernenti la tipologia, la qualità e la quantità dei rifiuti prodotti nonché il loro smaltimento, se si prevede che:
a. saranno prodotti più di 200 m3 di rifiuti edili; oppure
b. i rifiuti edili prodotti conterranno sostanze nocive per l’ambiente o la salute quali bifenili policlorurati (PCB), idrocarburi aromatici policiclici (PAH), piombo o amianto.
Se ha preparato un piano di smaltimento secondo il capoverso 1, al termine dei lavori di costruzione, su richiesta dell’autorità preposta al rilascio dell’autorizzazione edilizia, il committente deve fornirle la prova che i rifiuti prodotti sono stati smaltiti conformemente alle prescrizioni da essa emanate.
In merito alla demolizione di una parte dell’ex Macello a Lugano, avvenuta nella notte del 30 maggio 2021, si chiede:
- la polizia cantonale ha proceduto alla demolizione?
- secondo quale procedura?
- chi è il committente?
- la Legge edilizia è applicabile? Se no, perché?
- per la demolizione all’ex Macello quali analisi sono state fatte? Quando? Da chi? Con quale risultato? Dove si può leggere la (eventuale) perizia allestita da una/o specialista riconosciuta/o?
- l’opera demolita è anteriore al 1° gennaio 1990? Si è valutata l’eventuale presenza di sostanze nocive per l’ambiente e la salute quali bifenili policlorurati (PCB), idrocarburi aromatici policiclici (PAH), piombo o amianto?
- si è sufficientemente presa in considerazione la salute delle persone nel procedere alla demolizione in questione?
- come saranno smaltite le macerie? Con quali modalità e tempistiche?
- il Consiglio di Stato chiederà che “il committente fornisca la prova che i rifiuti prodotti sono stati smaltiti conformemente alle prescrizioni” e, in ogni caso, in modo da non mettere in pericolo la salute delle persone e la salubrità dell’ambiente?
- che messaggio si è trasmesso alla popolazione, secondo il Consiglio di Stato, dal punto di vista delle cautele in materia di amianto e altre sostanze nocive? Non si reputa che si sia dato il messaggio sbagliato? Non si rischia di far pensare che si possa sottovalutare il pericolo per la salute e l’ambiente insito nei materiali edili sottoposti a demolizione? Non si è magari spinto il piccolo privato a prendere scorciatoie, emulando la Città/il Cantone?
- la SUVA è stata informata? Il Consiglio di Stato le sta fornendo tutte le informazioni? Sta chiedendo alla Città di Lugano di collaborare?
- sono state prese tutte le cautele, al di là delle sostanze menzionate (amianto), prima della demolizione anche per quanto riguarda i servizi di luce e gas? Cioè, banalmente, è stata staccata la corrente prima di demolire (rischio di incendi o incidenti)?»