Industria

Ex Monteforno, il rilancio dell’area prende forma

Importante incontro a Biasca fra i rappresentanti dei Comuni delle Tre Valli e i funzionari del Dipartimento delle finanze e dell’economia - Sono state discusse le azioni individuate dal gruppo di lavoro per attirare attività economiche nel futuro Polo di sviluppo
Parte del comparto che fino al 1994 accoglieva la storica acciaieria. © CdT/Zocchetti
Alan Del Don
05.11.2019 06:00

A poche ore dal giorno dei morti si è compiuto ieri un deciso passo avanti verso la rinascita del comparto dell’ex Monteforno di Giornico. A Biasca, negli uffici dell’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e valli (ERS-BV), nel tardo pomeriggio vi è stato un incontro fra i rappresentanti dei Comuni della bassa Leventina, del Borgo e di Riviera, della Commissione regionale dei trasporti, dello stesso ERS-BV e del Cantone, presente in particolare il direttore della Divisione dell’economia Stefano Rizzi. Durante la riunione è stata posta l’attenzione su quanto fatto in questi mesi dal gruppo di lavoro misto chiamato, in collaborazione con il manager d’area Stefano Melera, a presentare delle proposte concrete per la rivalorizzazione della superficie che fino al 1994 era occupata dall’acciaieria. E dove oggi hanno sede aziende attive nel settore ferroviario.

I fondi per la rivalorizzazione

Stando a quello che abbiamo potuto apprendere considerato che le bocche alla fine del summit sono rimaste cucite, a breve il comparto verrà ufficialmente riconosciuto come Polo di sviluppo economico. Gli adattamenti della scheda R7 di Piano direttore - dopo la decisione del Gran Consiglio del 22 gennaio 2019 di inserirvi pure la zona dell’ex Monteforno - sono a buon punto. Secondariamente si è discusso delle azioni individuate finora dal gruppo di lavoro per l’insediamento e lo sviluppo di attività economiche e delle misure necessarie per rendere ulteriormente attrattiva l’area. A questo proposito si potrà far capo ai fondi previsti per il recupero di stabili dismessi e di quelli che verranno stanziati nell’ambito del programma 2020-2023 di attuazione della politica economica.

Dalle Officine FFS al sogno

Coloro che desiderano il rilancio del comparto sono anche le 10.000 persone che hanno sottoscritto la petizione voluta dai Comuni della bassa Leventina, da Biasca, da Riviera nonché dall’Unione contadini ticinesi per il rilancio delle zone industriali dismesse, l’ex Monteforno di Bodio-Giornico appunto in primis. La raccolta firme, come noto, era stata promossa dopo la rinuncia a lanciare il referendum contro il credito di 100 milioni di franchi approvato dal Gran Consiglio ad inizio anno per il progetto delle nuove Officine FFS a Castione. Per il moderno stabilimento produttivo da 360 milioni di franchi si erano fatte avanti con fermezza anche le Tre valli.