Lugano

Ex scuole di Viganello, l’occupazione continua

Almeno fino a lunedì sera e probabilmente per qualche giorno a seguire: nel frattempo gli autogestiti prenderanno contatti con altre associazioni interessate a condividere gli spazi e con chi abita nei dintorni per presentarsi: «L’importante è esserci adesso»
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Federico Storni
02.07.2023 18:22

Continuerà almeno sino a domani, lunedì sera, l’occupazione in corso da venerdì delle ex scuole elementari di Viganello da parte di esponenti del SOA Il Molino e di eventuali simpatizzanti. Probabilmente però – accantonando per un attimo l’ipotesi sgombero – si prolungherà almeno sino alla prossima riunione di Municipio giovedì, quando l’Esecutivo luganese dovrebbe discutere della situazione. Sul tavolo tornerebbe anche la proposta di trovare uno spazio concordato agli autogestiti: di questo avrebbero parlato un gruppo del SOA e la municipale Karin Valenzano Rossi poco prima dell’assemblea popolare convocata ieri, di cui quella odierna ne è stata il proseguimento. Sia come sia, dal gremio è giunta più volte la raccomandazione a non considerare come si muoverà il Municipio in relazione alla decisione se continuare con l’occupazione o meno, specialmente a questo stadio in cui un eventuale accordo è ancora agli albori.

Di certo potrebbe trattarsi di una nuova fase dei rapporti fra autogestiti e Città di Lugano. E Cantone: perché durante l’assemblea l’apertura al tema mostrata dalla neo consigliera di Stato Marina Carobbio è sembrata essere stata tutto sommato ben recepita, nell’attesa di vedere come e se si concretizzerà.

Oltre a ciò, l’assemblea di oggi pomeriggio è stata anche piuttosto concreta. Da un lato è stato abbozzato un programma di eventi per i prossimi giorni, dall’altro il focus del SOA sarà capire se vi saranno forze e volontà per continuare l’occupazione. Sia perché l’edificio di tre piani è piuttosto grande e quindi «impegnativo da difendere», sia perché il desiderio è che l’occupazione non sia fine a se stessa. In altre parole: ha senso continuare se non vi è nessuno interessato a utilizzarli? In questo senso gli occupanti intendono ora sondare il terreno con possibili associazioni interessate. «Questa occupazione è anche un segnale a loro», ha detto una persona. Anche perché, ha rimarcato un’altra «non si può pretendere che noi si fa il lavoro sporco e poi arrivare ad accordi fatti». Oltre a ciò, gli autogestiti intendono prendere contatto con i residenti nel quartiere per presentarsi e spiegare le loro intenzione. All’assemblea di ieri alcune persone residenti nei paraggi hanno chiesto rassicurazioni sui rumori molesti e le hanno ottenute. Oggi si è tenuto conto di questo aspetto nell’organizzare le attività dei prossimi giorni.

Queste, le intenzioni degli occupanti. Non è al momento noto come decideranno di agire Città e forze dell’ordine. Queste ultime hanno mantenuto una presenza discreta finora. Sull’arco dei tre giorni non sono stati segnalati particolari disordini.