Il caso

Fallimento Adria: "I controlli ci sono già"

Il Governo risponde all'interrogazione di Fabio Schnellmann - Il deputato replica: "Gli abusi ci sono comunque"
Red. Online
30.12.2015 06:00

LUGANO - L'Adria Costruzioni Sagl ha ottenuto l'iscrizione all'albo cantonale delle imprese il 14 giugno 2012 e a quel momento i dirigenti, a loro volta iscritti al Registro di commercio, avevano presentato come richiesto un estratto del casellario giudiziale in regola. Lo ricorda il Governo rispondendo lo scorso 23 dicembre all'interrogazione di Fabio Schnellmann (PLR) che chiedeva lumi sulla vicenda che ha portato al fallimento dell'azienda luganese e all'apertura di una procedura penale nei confronti dei titolari, Adriano e Filippo Cambria e dell'ex direttore della banca Wir di Lugano, con l'ipotesi di reato per truffa, amministrazione infedele e falsità in documenti.Riferendosi al caso in questione, il Consiglio di Stato sostiene che i controlli previsti per legge onde evitare il ripetersi di situazioni del genere, non solo sono adeguati ma coinvolgono una folta schiera di servizi a partire dalla Gendarmeria – che negli ultimi due anni ha dato priorità alla lotta al lavoro nero e ai cosiddetti padroncini – alle Guardie di confine, dall'Ufficio dell'Ispettorato del lavoro all'Associazione interprofessionale di controllo, dall'Amministrazione federale delle dogane, all'Ufficio per la sorveglianza nel mercato del lavoro, dalla SUVA e alla Commissione paritetica cantonale dell'edilizia. Da non dimenticare poi che a Chiasso, ricorda l'autorità, è inoltre stato mantenuto un Centro di competenza e di coordinazione degli interventi, in grado di coinvolgere tutti i partner e pianificare le operazioni.Ma non è tutto. Il Governo rende inoltre noto che per monitorare meglio la situazione, è stato di recente promosso il progetto SICURE-ST (Sicurezza – Frodi economiche), proprio allo scopo di implementare una sorta di «intelligence economica», e nel contempo migliorare il sistema di informazioni condiviso tra gli uffici dell'amministrazione pubblica e prevedere percorsi di formazione di specialisti interni agli uffici delle amministrazioni pubbliche.Al granconsigliere che voleva inoltre sapere se, alla luce della citata vicenda, non fosse il caso di procedere con verifiche a scadenze regolari per sapere se le aziende rispettano il pagamento degli oneri sociali, l'Esecutivo risponde che la citata Commissione paritetica cantonale dell'edilizia è chiamata a verificare annualmente l'ossequio dei requisiti fissati dalla legge, e inoltre dedica particolare attenzione alla questione procedendo a solleciti al fine di ottenere al più presto la regolarizzazione di quelle società in mora con il pagamento di contributi e imposte.È sufficiente tutto ciò a limitare il diffondersi di casi come quello che ha interessato l'Adria?Interpellato in merito Fabio Schnellmann evidenzia una certa debolezza che emerge dalla risposta governativa. «Non si considera che, in rapporto ai dispositivi di legge e ai numerosi enti chiamati a farle rispettare, gli abusi anche gravi purtroppo non mancano in Ticino». Tutto ciò, aggiunge subito il granconsigliere, è confermato anche dal recentissimo caso che ha interessato la Società cooperativa Emme Suisse di via Sorengo a Lugano, culminato con l'arresto di un imprenditore italiano accusato di usura per mestiere in quanto avrebbe sfruttato i dipendenti con paghe irrisorie e triplicando le ore di lavoro. «Un episodio inquietante – sottolinea in proposito il deputato – che si è verificato appena due mesi dopo l'apertura dell'inchiesta sull'impresa Adria Sagl e neanche a farlo apposta una decina di giorni prima della pubblicazione della risposta del Consiglio di Stato all'interrogazione».«Si rivela inoltre, da parte di chi deve controllare – conclude Fabio Schnellmann – una certa mancanza di conoscenza del territorio e soprattutto delle aziende che vi si installano e che in caso di abusi, finiscono con l'alimentare una concorrenza sleale arrecando un notevole danno alle imprese locali consolidatesi negli anni che lavorano con impegno e serietà. Nei prossimi giorni mi riserverô di rispondere punto per punto all'insufficinte risposta del Governo».