Il caso

Fallimento Pramac Swiss, archiviata l’inchiesta penale

Cresciuto in giudicato il decreto di abbandono nei confronti di cinque ex dirigenti dell’azienda di Riazzino – La ditta specializzata nella fabbricazione di pannelli solari depositò i bilanci nel 2012 a causa di un passivo di 144 milioni
Lo stabilimento produttivo venne inaugurato nel 2009. ©CdT/Archivio
Spartaco De Bernardi
09.10.2023 15:33

Cala definitivamente il sipario sul fallimento della Pramac Swiss Sa, l’azienda specializzata nella produzione di pannelli solari che si insediò nel 2009 a Riazzino e che tre anni più tardi fu costretta a depositare i bilanci e a lasciare a casa 130 dipendenti. L’inchiesta avviata nel 2014 per far chiarezza sul buco da 144 milioni di franchi si è conclusa nei giorni scorsi, come anticipato dal Mattino della domenica. Con il ritiro dell’ultimo reclamo interposto per questioni di dettaglio, è infatti cresciuto in giudicato il decreto di abbandono emesso dal Ministero pubblico nei confronti di cinque ex dirigenti dell’azienda, tra i quali anche l’allora presidente del Consiglio di amministrazione Davide Enderlin jr. Decreto di abbandono che, come appurato dal CdT, è stato firmato lo scorso febbraio dal procuratore pubblico Daniele Galliano che aveva ripreso l’incarto dall’ex collega Andrea Minesso, il quale lo aveva a sua volta ereditato dall’ex procuratrice pubblica Natalia Ferrara. E che ora, come detto, è cresciuto in giudicato. Sono quindi caduti i reati ipotizzati a vario titolo nei confronti delle cinque persone finite sotto inchiesta oltre nove anni fa. Reati che, lo rammentiamo, erano di amministrazione infedele, bancarotta fraudolenta, diminuzione dell’attivo a danno dei creditori e cattiva gestione. Sempre secondo nostre informazioni, gli indennizzi per spese legali che dovranno esser versati agli ex dirigenti dell’azienda di Riazzino ammontano a circa 70.000 franchi.

«Mai avuto nulla da nascondere»

Sollievo per l’archiviazione dell’inchiesta lo esprime, evidentemente, l’ex presidente del CdA della Pramac Swiss Sa Davide Endelin jr. «Sin dal primo giorno avevo detto che non avevo nulla da nascondere né da rimproverarmi. E i fatti mi hanno dato ragione». Enderlin ribadisce che alla base del fallimento dell’azienda di Riazzino vi era stato un problema imprenditoriale e non di malversazioni. La Pramac Swiss Sa si era lanciata in un settore, quello dei pannelli solari, in forte crescita. «Un settore che è però repentinamente cambiato con i pannelli solari provenienti dalla Cina che costavano un quarto rispetto ai nostri». Tutto ciò accadde in soli tre anni, ricorda ancora l’ex presidente del CdA della Pramac Swiss Sa. Ed infatti l’avventura dell’azienda di Riazzino, inaugurata nel 2009, si concluse nel 2012 con i bilanci depositati in Pretura a seguito di un passivo di 144 milioni di franchi.

Con un investimento di 150 milioni di franchi, lo stabilimento dell’azienda si estendeva su di un’area complessiva di 35.000 metri quadrati, 20.000 dei quali destinati all’area produttiva, nella zona industriale di Locarno sul Piano di Magadino. Produceva moduli fotovoltaici caratterizzati dalla tecnologia, allora innovativa, a «film sottile» anche grazie alla collaborazione con numerosi partner tecnologici svizzeri. Al momento della sua inaugurazione era stata annunciata una produzione giornaliera, una volta a regime, di 660 moduli fotovoltaici al giorno. Produzione che, come detto, è andata avanti per quasi tre anni è che poi si è interrotta bruscamente a causa dei passivi accumulati.