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Farma, il comparto è solido «ma la politica faccia il suo»

Nel 2022 il settore ha visto crescere il numero dei dipendenti così come la massa salariale - Il presidente Piero Poli (FIT): «Il Ticino ha un potenziale che va sfruttato, occorre però creare le condizioni quadro»
©Chiara Zocchetti
Francesco Pellegrinelli
21.06.2023 19:00

Il comparto dell’industria farmaceutica in Ticino gode di buona salute. A dirlo sono i numeri di Farma Industria Ticino (FIT), l’associazione che raccoglie 52 aziende farmaceutiche presenti nel cantone. «Nel 2022 abbiamo incrementato il numero delle imprese associate, così come quello delle persone impiegate e del monte salari», ha commentato il presidente di FIT Piero Poli.

Anche il settore farmaceutico, tuttavia, nel 2022 ha dovuto misurarsi con le criticità emerse durante la pandemia e la guerra in Ucraina; criticità che hanno rallentato tutta la filiera della produzione industriale europea attraverso la crisi delle materie prime e l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia. «Il fatturato complessivo delle aziende associate è rimasto sostanzialmente stabile», ha chiosato a questo proposito Poli. In generale, comunque, i dati del 2022 confermano una volta di più la solidità di un settore che da solo contribuisce all’8,5% del PIL cantonale e il cui fatturato globale raggiunge i 2,5 miliardi di franchi all’anno.

Dalle parole ai fatti

«Affinché il settore possa continuare a crescere chiediamo alla politica di creare le condizioni quadro necessarie», ha detto Poli. «Le potenzialità in Ticino ci sono, ma queste spesso si scontrano con la perdita di competitività derivante da dinamiche economiche strutturali. Oggi parlare di delocalizzazione nel settore non è più un tabù», ha aggiunto Poli, che - pur riconoscendo il lavoro fatto da Governo e Parlamento - ha esortato la politica a mantenere gli impegni presi in ambito fiscale, sia per le persone giuridiche, sia per le persone fisiche.

C’è poi una seconda richiesta, che riguarda la carenza di manodopera. «Oggi nel settore impieghiamo circa 3.100 dipendenti. Negli ultimi 15 anni sono cresciuti del 50% e in futuro cresceranno ancora», ha detto Poli. Un vero calcolo del fabbisogno occupazionale per i prossimi anni non esiste, ma il ricambio generazionale preoccupa anche la farmaceutica, ha aggiunto la direttrice di FIT, Daniela Bührig: «Il numero dei pensionamenti nei prossimi anni crescerà con una progressione maggiore rispetto ai nuovi ingressi. Inoltre - ha aggiunto Bührig - il fenomeno non tocca solo il Ticino, ma tutta l’area insubrica; per cui reperire manodopera frontaliera diventerà più complicato, a maggior ragione dopo l’entrata in vigore dei nuovi accordi sulla fiscalità che renderanno meno attrattivo il mercato del lavoro ticinese. «Occorre quindi agire sull’attrattività dei posti di lavoro». In questo senso - ha detto Poli - il settore sta già facendo molto «offrendo condizioni vantaggiose». Poli ha quindi ribadito che il comparto già oggi è alla ricerca di personale qualificato; personale che negli anni è cresciuto più del doppio rispetto a quello di produzione. Ma l’impegno di Farma Industria Ticino passa anche dalla filiera formativa: «Ogni anno, le aziende associate formano più di 120 giovani, mettendo a disposizione 40 posti di stage, in numerosi indirizzi».

Life Sciences Competence

Poli ha quindi ricordato l’importante traguardo raggiunto con la costituzione dell’associazione Life Sciences Competence Center che guiderà il centro di competenza dedicato alla ricerca nelle scienze della vita nel contesto dello Switzerland Innovation Park Ticino. Quest’ultimo affiancherà i già esistenti Swiss Drone Base Camp di Lodrino e il centro di competenza nel Lifestyle Tech a Lugano. Il centro si concentrerà sull’innovazione e lo sviluppo di soluzioni avanzate nel campo delle scienze della vita, ha spiegato Poli, con particolare attenzione alla biofabbricazione. L’idea è dar vita a una piattaforma per migliorare lo sviluppo dei farmaci che, notoriamente, richiede molto tempo e costi elevati. «Al Ticino oggi si presenta l’occasione per crescere in un settore altamente innovativo», ha commentato Poli. Il centro di competenza Life Sciences rappresenta infatti un importante passo avanti per lo sviluppo del parco dell’innovazione ticinese in seno a Switzerland Innovation e in generale per il settore delle scienze della vita in Ticino. «Con questo progetto ambizioso, il Ticino conferma il suo posizionamento strategico nel contesto svizzero e internazionale».