Il caso

«Fate qualcosa, quella strada è pericolosa»

Il collegamento che taglia in due Galbisio, frazione di Bellinzona, continua a suscitare preoccupazione fra gli abitanti che chiedono nuovi interventi urgenti di moderazione del traffico a Cantone e Città
©CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
21.09.2019 06:00

I problemi di traffico e, più in generale, quelli legati alla mobilità in senso lato, sembrano essere diventati la preoccupazione numero uno dei bellinzonesi. Nelle cinque serate, svoltesi finora, del tour municipale nei quartieri a due anni e mezzo dalla nascita della Nuova Città il tema ha fatto più volte capolino. Pensiamo ad esempio a Gudo, Pianezzo, Gnosca e Sant’Antonio. Ma c’è chi – e ci riferiamo agli abitanti di Galbisio, frazione della Turrita – è da anni che si batte affinché si risolva una situazione che non fa dormire sonni tranquilli. Si tratta di via Galbisio, attraversata dalla strada cantonale che la taglia in due che numerosi automobilisti usano come scorciatoia invece di percorrere via San Gottardo per dirigersi dalla capitale verso nord o da Arbedo-Castione verso sud. Soprattutto nelle ore di punta (ossia sul mezzogiorno ed al termine della giornata lavorativa) si forma un serpentone di mezzi almeno fino all’ex birreria di Carasso. Delle misure sono state introdotte, nell’ultimo decennio, come ad esempio il semaforo comandato dai bus ed il divieto per i mezzi pesanti.

«Transitano anche i camion»

Questi provvedimenti, però, non bastano per molti abitanti di Galbisio, che ha avuto uno sviluppo demografico importante essendo una zona molto tranquilla in cui vivere. Serve «maggiore sicurezza», scrive in una lettera inviata al CdT Dante Manara, il quale da anni conduce una personale battaglia con il Dipartimento del territorio e la Città per sgravare quella strada dal traffico parassitario. A fine 2016 si era fatto promotore, tra l’altro, di una raccolta firme per chiedere l’introduzione di due zone a 30 chilometri all’ora: la prima a Carasso (zona scuola elementare) e la seconda nei pressi del parco giochi di Galbisio. La via, scrive, è una «strada declassata a collegamento locale ma usata quale circonvallazione in entrata ed uscita da Bellinzona. Tanti autoveicoli, troppo traffico su di una strada la cui funzione non è sicuramente quella di fungere da circonvallazione, eppure così viene utilizzata con la compiacenza sia del Municipio sia da parte del Cantone, che malgrado il divieto di circolazione degli autocarri introdotto da circa 4 anni ed una limitazione pure sulla lunghezza che non deve essere superiore ai 10 metri continuano nonostante i divieti a transitare senza che le autorità predisposte intervengano. Infatti sia la Polizia cantonale sia quella Comunale più volte sollecitata dalla cittadinanza poco o niente ha fatto per contrastare il forte passaggio di autocarri».

«È rischioso per i pedoni»

Secondo Manara via Galbisio è stata dimenticata dalle istituzioni nonostante le richieste di chi ci vive di introdurre ulteriori accorgimenti per ridurre il via vai di mezzi: «Mi rivolgo per l’ennesima volta al Municipio di Bellinzona ed al Dipartimento del territorio per un intervento mirato a ridurre il traffico parassitario e la pericolosità per chi ci abita e percorre a piedi questo tratto stradale, e soprattutto al rispetto delle regole».

Le mamme, i bimbi e i bus

Il rischio per i pedoni, effettivamente, non è indifferente non essendoci un vero e proprio marciapiede continuo (considerata la carreggiata ristretta) e delle zone di attraversamento sicure. Tanto che le mamme sono costrette ad aspettare i bambini che rincasano a mezzogiorno e nel primo pomeriggio con il bus, essendo la fermata di AutoPostale proprio sul ciglio della strada. Controlli di polizia, abbiamo appurato, ne vengono fatti. Per quanto riguarda gli automezzi, ci è stato spiegato da chi sta seguendo da vicino il dossier, il problema è che internamente al comparto sono attive delle aziende. Quindi, volente o nolente, i camion devono transitare da lì per giungere a destinazione. Si pensi in particolare alla zona industriale di Carasso che negli ultimi anni ha avuto un boom. A suo tempo Cantone e Comune avevano eseguito dei rilievi che avevano portato alla seguente conclusione: «Il flusso di autoveicoli giornaliero è caratterizzato da un traffico preponderante in entrata alla Città al mattino e nella direzione opposta a mezzogiorno e la sera. Ciò conferma l’utilizzo di questa arteria stradale quale alternativa di penetrazione da nord, rispettivamente quale circonvallazione all’asse principale nord-sud». La situazione, chiosa amaramente Manara, oggi è sempre la stessa.

La replica: «Nessuna segnalazione»

«È da un po’ di tempo che non riceviamo segnalazioni». Così risponde il comandante della Polizia comunale cittadina Ivano Beltraminelli quando lo sollecitiamo sulla questione del traffico in via Galbisio. «La segnaletica posata è chiara e i camion che transitano sono quelli diretti alle imprese attive nel comparto», chiosa.