Il caso

Ferrari, Maserati e simili: un rinoleggio che costa caro

Un controllo al valico doganale di Chiasso ha portato le autorità ad aprire un’inchiesta penale amministrativa su una SA, accusata di aver importato una trentina di bolidi di lusso destinati al nolo in Svizzera e all’estero senza versare tributi per quasi 300 mila franchi
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Nico Nonella
07.07.2025 06:00

Quasi trecentomila franchi di tributi doganali, relativi all’importazione in Svizzera di 29 automobili di lusso. Il tutto da versare retroattivamente. È quanto ha intimato il Tribunale amministrativo federale (TAF) a una società anonima ticinese, alla quale è stato contestato, in estrema sintesi, di aver noleggiato i bolidi in questione all’estero per poi rinoleggiarli in Svizzera. Un addebito che la SA, va premesso, ha sempre respinto.

Undici anni fa

La vicenda ha una data d’inizio ben precisa: il 21 marzo 2014. In occasione di un controllo doganale al valico autostradale di Chiasso, le Guardie di confine fermano un uomo alla guida di una Mercedes GL 350 immatricolata in Germania. Sulla base del contratto di noleggio, risulta che l’automobile è stata noleggiata presso la SA ticinese. Circa due anni dopo, l’allora Amministrazione federale delle dogane (oggi UDSC) apre un’inchiesta penale amministrativa nei confronti della SA e dei suoi vertici per presunte infrazioni alla Legge sulle dogane, alla Legge federale concernente l’imposta sul valore aggiunto e alla Legge federale sull’imposizione degli autoveicoli. Dalla stessa sarebbe emerso che, nel periodo compreso tra il 20 gennaio 2014 e il 26 giugno 2016, la SA tramite i suoi organi e su richiesta dei suoi clienti – avrebbe stipulato con i suoi clienti complessivamente 49 contratti di noleggio di autoveicoli, di cui 35 autoveicoli immatricolati ed appartenenti a società di noleggio con sede all’estero. Di fatto, i 35 autoveicoli esteri in questione sarebbero stati noleggiati dalla SA ticinese presso le società di noleggio con sede all’estero, per poi essere rinoleggiate ai suoi clienti in Svizzera. In 33 occasioni, gli autoveicoli rinoleggiati sarebbero stati consegnati a clienti sul territorio svizzero e, una volta utilizzati (in Svizzera e all’estero), da loro restituiti sul territorio svizzero. In 10 occasioni gli autoveicoli rinoleggiati sarebbero stati consegnati a clienti sul territorio svizzero e, una volta utilizzati (in Svizzera e all’estero) da loro restituiti all’estero. Infine, in 6 occasioni gli autoveicoli rinoleggiati sarebbero stati consegnati a clienti all’estero e, una volta utilizzati (in Svizzera e all’estero), da loro restituiti sul territorio svizzero.

Per intenderci, parliamo di vetture quali Ferrari (458 Spider e California), Bentley, Maserati (Gran Turismo e Gran Cabrio) e Porsche. Del totale di 35 veicoli, 6 vengono esonerati fiscalmente. Il 7 maggio 2021, l’allora Amministrazione federale delle dogane intima quindi alla SA, ritenuta il «mandante» delle importazioni di autoveicoli esteri, il pagamento retroattivo dei tributi relativi all’importazione di 29 vetture. La società, dal canto suo, contesta la sanzione e afferma di aver agito soltanto in qualità di «mediatore professionale», mettendo in contatto i clienti in Svizzera alla ricerca di un particolare autoveicolo con le società di noleggio estere. A suo carico non sussisterebbe pertanto alcun obbligo di dichiarazione e obbligo di pagamento dei tributi doganali, spettanti esclusivamente alle società di noleggio estere.

La sentenza

La vicenda approda dunque al Tribunale amministrativo federale il quale, con sentenza del 5 giugno scorso, respinge il ricorso della SA. Nella sentenza da quasi 40 pagina pubblicata in questi giorni, la Corte respinge in sostanza la tesi difensiva ritenendo che la SA, la quale «ha ordinato gli autoveicoli, provocandone di fatto l’importazione», rientra nella categoria soggetta all’obbligo di dichiarazione ed è quindi tenuta al pagamento posticipato dei tributi doganali, calcolati in base a una stima sul valore commerciale dei veicoli e non, come chiesto dalla SA, sugli importi dei noleggi). Stima che lo stesso TAF ha ritenuto legittima. In totale: 295.573 franchi, cui si aggiungono 8.500 franchi di ripetibili.

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