Ticino

Festival, cura dimagrante anche per i collaboratori esterni

La direzione della kermesse ha incontrato la Gestione durante una seduta extra muros a Locarno - I deputati sono stati informati del fatto che pure una parte delle risorse in «outsourcing» potrebbe essere toccata dai risparmi
© CdT / Chiara Zocchetti
Red. Ticino&Svizzera
13.05.2025 21:30

La riorganizzazione del Festival del Film di Locarno – iniziata lo scorso anno con la ristrutturazione della governance e la creazione di una direzione articolata in sei dipartimenti – potrebbe passare anche da un leggero ridimensionamento dei circa 800 collaboratori esterni che ogni anno lavorano alla kermesse.

A ottobre 2024, durante l’assemblea ordinaria, era già stata comunicata una riduzione dell’organico di quattro unità. E questo – oltre alla già citata riorganizzazione del vertice della manifestazione – anche per questioni finanziarie, ossia per fronteggiare un deficit strutturale di circa mezzo milione di franchi. Ora, come si diceva, a questi quattro licenziati – si è appreso in queste ore dopo che la direzione del Festival ha informato in tal senso la Commissione gestione e finanze del Gran Consiglio durante un incontro istituzionale già previsto –, potrebbero aggiungersi altri risparmi in termini di personale, ma questa volta tra le risorse in outsourcing, ossia i collaboratori esterni. Difficile quantificare, a questo stadio, quante persone potrebbero essere coinvolte.

Contattato dal Corriere del Ticino, il CEO del Festival, Raphaël Brunschwig, spiega che «in settori quali la logistica e la gestione dell’immagine e del suono logistica ci siamo affidati, sinora, a collaboratori esterni. Con la riorganizzazione avviata a ottobre, le esternalizzazioni vengono evitate ovunque possibile: le riflessioni sulla nuova gestione del Festival portano a evitare, per quanto possibile, l’esternalizzazione di attività importanti. Questo, anche per evidenti motivi di sicurezza e di continuità del servizio. Inoltre, i responsabili interni dei singoli dipartimenti stabiliranno in modo autonomo su quali risorse puntare. Viene quindi superata la prassi della riconferma ‘automatica’ e introdotta, per ogni ingaggio temporaneo, un’analisi puntuale del valore aggiunto portato al Festival. Questo approccio ha già evidenziato ampi margini di ottimizzazione sia sul fronte dei costi sia su quello dell’efficienza operativa. Da qui la possibile diminuzione dell’attivazione di collaboratori di breve durata, approccio in linea con altri eventi della portata del Festival». «Il nostro dovere – aggiunge Brunschwig – anche in considerazione del fatto che riceviamo un sostegno pubblico importante, è essere trasparenti e fare l’uso migliore possibile delle nostre risorse. Dobbiamo impegnarci ad utilizzare le risorse in proporzione sempre maggiore, a parità di qualità, in favore dell’offerta artistica».

Dal canto suo, il presidente della Gestione, Fabrizio Sirica, conferma che l’organo parlamentare è stato informato, ma è prematuro esprimersi al riguardo. Ad ogni modo, assicura Sirica, «il sostegno della politica al Festival, vista la sua importanza culturale e per l’indotto economico per vari settori dell’economia regionale, resta molto forte». Non a caso, il credito di 17 milioni di franchi per il quinquennio 2026-2030 richiesto dal Governo e ora trattato in Gestione è in dirittura d’arrivo. Il rapporto – relatori sono lo stesso Sirica e la liberale radicale Alessandra Gianella – dovrebbe essere firmato in Commissione nelle prossime settimane. E il sostegno della politica, come detto, appare assicurato.

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