La protesta

FFS Cargo, il Governo: «Non vogliamo essere periferia, ma parte integrante della Svizzera»

Una settantina di persone ha manifestato davanti a palazzo delle Orsoline contro lo smantellamento - Il consigliere di Stato Christian Vitta presente: «In contatto con tutti gli attori, chiediamo che i posti di lavoro siano salvaguardati»
©Chiara Zocchetti
Red. Ticino&Svizzera
06.10.2025 19:04

Una settantina di persone ha manifestato davanti a palazzo delle Orsoline contro lo smantellamento di FFS Cargo in Ticino.

Il comitato omonimo, composto dai sindacati e da alcuni partiti, ha ricevuto il sostegno del Parlamento. Il presidente Fabio Schnellmann ha parlato di spiragli nelle trattative con la regia federale, e ha sottolineato il pieno appoggio da parte del Gran Consiglio, che a breve voterà una risoluzione in questo senso.

«In pericolo ci sono quaranta posti di lavoro», ha detto Luca Benato, rappresentante del sindacato dei macchinisti. «Ma potrebbero essere molti di più. Dobbiamo evitare questo scenario, in particolare per i nostri giovani. Perché è sempre il Ticino a dover pagare il conto?». Il rischio, secondo Benato, è che i posti di lavoro vengano trasferiti in Svizzera interna.

In rappresentanza del Governo, il consigliere di Stato Christian Vitta ha sottolineato: «Il CdS ha raccolto l’invito del comitato di partecipare alla manifestazione e mi preme assicurare che il Governo sta ponendo la massima attenzione a questo tema. Abbiamo incontrato più volte i vertici delle FFS e i sindacati, e manifestato il nostro punto di vista al Dipartimento di Albert Rösti, richiedendo garanzie per la salvaguardia dei posti di lavoro di chi oggi lavora per FFS Cargo». Di fronte ai manifestanti, Vitta ha affermato che il Governo «vuole promuovere il lavoro in Ticino e che questi posti rimangano nel nostro cantone. Non siamo disposti a subire conseguenze accresciute rispetto al resto della Svizzera nell’ambito dei cambiamenti in atto e chiediamo che i cambiamenti rispettino il forte legame con il nostro territorio e i lavoratori ticinesi».

Il Governo, sottolinea il consigliere di Stato, «ha ricordato alle FFS le loro responsabilità: devono avere occhio di riguardo per tutte le regioni. Non vogliamo essere trattati come una periferia ma come parte integrante della Svizzera». Ne va anche, ha sottolineato Vitta, della coesione nazionale, «che si costruisce anche in termini di posti di lavoro. Occorre definire condizioni quadro affinché il traffico su rotaia possa essere concorrenziale a quello su strada».