FFS Cargo: tre depositi a rischio

Usando una metafora, si potrebbe dire che piove sul bagnato. Parliamo di FFS Cargo e della sua riorganizzazione, le cui conseguenze preoccupano molto, in particolare nel Mendrisiotto, tanto da portare all’organizzazione di una manifestazione a Mendrisio lo scorso 29 agosto. La stampa domenicale d’oltralpe ha infatti reso noto che la riorganizzazione in corso – definita dagli scettici «smantellamento» – potrebbe coinvolgere ulteriormente il Distretto più meridionale del Cantone. Il 16 settembre la direzione di FFS Cargo ha infatti informato i macchinisti della prospettata possibilità di chiudere tre depositi: a Briga, a Buchs e a Chiasso. Una decisione definitiva non è ancora stata presa, ha chiarito al Blick un portavoce dell’ex Regia federale, ma eventuali chiusure non dovrebbero avvenire prima del 2027. L’intenzione, ha spiegato poi, è di coinvolgere i dipendenti nel processo, motivo per cui sono già stati informati della prospettiva.
L’azienda, ricordiamo, è in forte difficoltà, lo scorso anno ha registrato perdite per 76 milioni di franchi. Per far fronte alla situazione è stata annunciata una ristrutturazione trasversale, di cui fanno parte il taglio di 65 posti di lavoro (40 dei quali in Ticino), e nel nostro Cantone anche la chiusura dei terminal di Cadenazzo e Lugano-Vedeggio.
Le chiusure dei depositi prospettate ora riguardano però un altro settore di attività: il traffico a carri isolati. In questo ambito i singoli carri merci vengono raccolti, distribuiti e assemblati nei depositi per formare treni completi.
La reazione del Comitato No allo smantellamento di FFS Cargo in Ticino alla notizia è stata immediata: «Come ribadito a più riprese la ristrutturazione annunciata negli scorsi mesi in relazione ai terminal di Cadenazzo e Lugano-Vedeggio non era che il primo passo», si legge in una nota in cui si evoca la novità domenicale e la possibile chiusura del deposito di Chiasso («e la perdita per ben 18 macchinisti del posto di lavoro»). Il Comitato «esprime una chiara e inequivocabile opposizione a questo ennesimo affronto verso il nostro Cantone e verso i ferrovieri di Cargo ed invita la popolazione e le autorità cantonali e comunali ad una mobilitazione».