Fiamme alla sede dell’Afor valli di Lugano

Poteva finire peggio, l’incendio che sabato sera attorno alle 19 ha interessato delle strutture dell’Azienda forestale valli di Lugano, causando solo danni materiali. A essere toccate dalle fiamme sono infatti state una tettoia in legno aperta sui lati e il materiale che vi trovava riparo: dei legni di faggio già tagliati e pronti alla vendita. I pompieri di Monteceneri e di Lugano sono però riusciti a contenere in breve tempo le fiamme limitando i danni (il vicino stabile che ospita gli uffici dell’Afor non è ad esempio stato toccato). Sul posto sabato era presente anche la Polizia scientifica per i rilievi del caso. La prima ipotesi - ancora da consolidare e confermare - è che l’origine delle fiamme possa essere stata un mozzicone di sigaretta spento male, proveniente probabilmente dalla vicina pista ciclopedonale (la sede di Afor si trova al dosso di Taverne, a ridosso della ciclabile e del fiume Vedeggio). Si tenderebbe quindi a escludere che sia stato un gesto doloso atto a danneggiare l’azienda.
«Mi ha spaccato il cuore»
Dolo o non dolo, un incendio non lascia indifferente chi lo subisce. «È un episodio che mi ha spaccato il cuore, specialmente ora che si vedeva la fine di questa pandemia» ci dice il vicedirettore dell’azienda, Angelo Petralli. Azienda che ora dovrà rimboccarsi le mani e valutare i danni. «Oggi verrà il perito dell’assicurazione, ma credo che dovremo rifare metà della tettoia perché le fiamme sono arrivate fino alle travi del tetto. E la legna pronta da vendere non potremo certo darla ai clienti: la useremo per la nostra caldaia. I pompieri hanno comunque fatto un bel lavoro: mi è sembrato un intervento efficace».