Fiscalità dei frontalieri, ecco perché è stata scelta l’università di Lucerna

Lo studio per analizzare le conseguenze di un’eventuale disdetta dell’accordo sulla fiscalità dei frontalieri del 1974 è stato commissionato all’università di Lucerna vista «la materia oggetto del mandato, in particolare il diritto fiscale internazionale». Lo ha ribadito il Consiglio di Stato nel rispondere all’interrogazione presentata dal deputato Tiziano Galeazzi per il gruppo dell’UDC lo scorso 17 gennaio, il giorno dopo la decisione del Governo di approfondire i possibili scenari di questo piano B, da attuare nel caso in cui il dossier dovesse restare fermo al palo. La scelta dell’ateneo lucernese era stata criticata dai democentristi, i quali ritenevano che si potesse prendere in considerazione anche «personalità competenti e riconosciute domiciliate in Ticino oppure al Centro di competenze tributarie».
Il Governo ha spiegato che la professoressa ordinaria di diritto fiscale dell’Università di Lucerna è tra gli accademici che, in quest’ultimo periodo, maggiormente si sono distinti in pubblicazioni relative a questo ambito. Da qui, dunque, la scelta di commissionarle questo studio giuridico, che avrà un costo massimo di 20 mila franchi e dovrebbe essere disponibile in estate.