Prospettive

Fra sport, scienza e scuola per una città che... vola

Una mozione interpartitica chiede il riordino della vasta area di Bellinzona che comprende gli istituti medio superiori, lo stadio, il futuro IRB ed il Centro sportivo - Si auspica il trasferimento del Liceo nel quartiere ex Officine e la copertura della pista di ghiaccio e dell’autostrada
Parte del perimetro in oggetto con una veduta aerea (la foto è stata scattata ieri) di Liceo, fiume Ticino ed autostrada. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
18.11.2020 06:00

Quello della Torretta è un comparto importantissimo, nel cuore della Città ma di valenza regionale, da ripensare. Subito. Una quindicina di consiglieri comunali di Bellinzona (primo firmatario il PPD Davide Pedrioli) ha inoltrato una mozione interpartitica (sottoscritta, peraltro, anche dai quattro capigruppo) con la quale chiede al Municipio di elaborare «una pianificazione particolareggiata ed unitaria» della superficie compresa fra il futuro semisvincolo (a sud) e l’Area logistica militare (AMP) a nord. Al suo interno vi sono infrastrutture scolastiche (la Commercio ed il Liceo), sportive (lo stadio Comunale, la pista di ghiaccio e le piscine) e scientifiche come la costruenda sede dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) senza dimenticare il fiume Ticino, il Parco urbano e quello fluviale e l’autostrada. Si potrebbe anche pensare di estendere il raggio d’azione fino alla Saleggina che, come noto, accoglierà fra un decennio o poco più il moderno ospedale regionale destinato a sostituire il vetusto San Giovanni.

«È questa la priorità»

All’interno di quell’ampio perimetro vi sono insomma concentrati già oggi e ancor di più lo saranno nei prossimi decenni numerosi edifici pubblici e privati e opere di vitale importanza non solamente per la capitale ma per l’intero comprensorio. Ecco perché secondo i mozionanti è indispensabile che il comparto «sia oggetto di affinamento già nella prima fase di attuazione» del Programma d’azione comunale (PAC), prevista dal 2021 al 2027 secondo il documento attualmente in consultazione e al quale abbiamo dedicato diversi articoli nelle ultime settimane (cfr. il CdT di ieri). Attenzione, non è che nel PAC non si accenni all’area in questione. Il Municipio, ad esempio, ha individuato nella zona dello stadio uno dei cinque poli di sviluppo multifunzionali con il mantenimento dell’attuale vocazione sportiva ed il riordino degli edifici residenziali ubicati lungo le vie Motta e Mirasole. D’altronde il rapporto di oltre 140 pagine racchiude la Bellinzona del 2040, la Città che verrà. I consiglieri comunali domandano di chinarsi – in via definitiva – sulla relazione fra lo sviluppo urbanistico della Turrita ed il fiume. Un legame che «nello scorso secolo è stato vissuto come tema di non-interesse generale. Ci si è limitati a considerare questo grande spazio vuoto come disponibile per il ‘tutto’».

Gli interventi

Davide Pedrioli e colleghi rincarano addirittura la dose, parlando di «disordine funzionale. Se poi ci si allarga alla sponda destra appare in tutta la sua evidenza uno degli errori più macroscopici del dopoguerra: l’autostrada A2 stretta tra il fiume e gli abitati». Per i consiglieri comunali il comparto semisvincolo-AMP va considerato prioritario rispetto alle altre zone della capitale. In secondo luogo vanno coinvolti tutti gli attori interessati e i cittadini per «disegnarlo» assieme. Un compito reso ancora più fondamentale dal fatto che negli anni a venire l’area verrà toccata da diversi interventi: il risanamento con ampliamento della Commercio e del Liceo, l’IRB all’ex campo militare (l’inaugurazione è prevista a metà 2021), le ultime tappe del Parco urbano ed il completamento di quello fluviale, la realizzazione del nosocomio ai Saleggi, l’eventuale restyling in prospettiva dello stadio (qualora, ma non solo, l’ACB dovesse ritornare in Super League).

Un campus per la ricerca

I mozionanti suggeriscono inoltre quelle che ritengono essere delle misure atte a rivalorizzare il comparto. Segnaliamo la seconda pista di ghiaccio coperta (mettendo un tetto all’attuale o realizzandone una ex novo), un nuovo palazzetto per la pallacanestro e la pallavolo ed il trasferimento del Liceo nel nascituro quartiere alle Officine FFS come auspicato tra l’altro dal Collegio dei docenti (vedi il CdT del 2 novembre). Non è insensato, poi, ipotizzare uno sviluppo a tappe dell’IRB che «potrebbe portare ad un vero e proprio campus». Consigliato, infine, il ricorso al concorso urbanistico come fatto per il dopo-Officina.

La «terrazza» di Galbisio

I consiglieri comunali, in conclusione, affrontano di transenna anche la questione della presenza dell’A2. A lungo termine, scrivono, bisognerà «risolvere il tema della gestione dell’ingombrante presenza del tracciato autostradale progettato negli anni Sessanta». Nel PAC si ipotizza non a caso l’elaborazione di un progetto paesaggistico che porterebbe alla creazione di una terrazza naturale davanti a Galbisio a copertura parziale, appunto, dell’autostrada. Non solo. Grazie a questa avanguardistica idea si favorirebbe altresì l’accessibilità alle aree golenali.

«Interventi di copertura delle infrastrutture di trasporto sono impegnativi dal punto di vista finanziario, ma recano molteplici benefici (in primis la riduzione dell’inquinamento, ndr.)», rileva a pagina 83 del Programma d’azione comunale il Municipio guidato dal sindaco Mario Branda.