Frana di Morcote: cadono le accuse

MORCOTE - Il procuratore pubblico Andrea Pagani ha decretato mercoledì l?abbandono delle indagini sulla frana che, nell?aprile del 2009, investì il nucleo di Morcote imprigionando alcune persone in casa e creando danni ingentissimi alle proprietà. A bloccare il tutto - come già anticipato al momento della chiusura dell'istruttoria (cfr. suggeriti) - è stata la prescrizione. Nonostante la frana risalga al 2009, la costruzione del muro ciclopico (di sostegno e con massi di grosse proporzioni ndr.) che in base agli accertamenti avrebbe originato il franamento risale infatti al 2005. Partendo dal fatto che l?eventuale reato è stato commesso per negligenza e non per dolo, la prescrizione è di sette anni. In altre parole, il franamento colposo si configura a partire dalla costruzione e ad essere determinante non è l?evento (la frana), ma il momento in cui viene creato il pericolo (l?erezione del muro). L?inchiesta a carico del progettista e direttore dei lavori, del titolare della ditta di scavi e dell?operaio che si occupò di edificare il muro, è dunque abbandonata per intervenuta prescrizione. Il caso non è però chiuso. Il decreto del PP Pagani potrà infatti venire impugnato. In Pretura è poi pendente una causa civile da parte della famiglia (patrocinata dagli avvocati Paolo Bernasconi e Andrea Daldini) a cui la frana distrusse la casa.