Francesco Bobbià lascia Villa Sassa

«Gli otto anni alla direzione di Villa Sassa sono stati bellissimi ed intensi ma a 55 anni ho deciso di raccogliere una nuova sfida». Francesco Bobbià commenta così la decisione di lasciare la direzione della struttura alberghiera luganese.
«Da oggi si aprirà un nuovo capitolo perché mi occuperò di un settore che fino a ieri mi era sconosciuto: quello della terza età e delle cure», spiega.
Durante i suoi otto anni ai vertici di Villa Sassa, Bobbià ha saputo creare importanti legami con il territorio, fornendo anche un’impronta fortemente sociale alla struttura alberghiera luganese. «Abbiamo collaborato con Greenhope, con la cooperativa Area, con fra Martino Dotta; tutte esperienze molto arricchenti», racconta.
«Il momento più intenso – ricorda Bobbià – è stato forse quello della pandemia, quando ospitammo gli infermieri in supporto agli ospedali. Sono stati mesi intensi, che hanno unito ancor di più la mia squadra. Abbiamo condiviso paure che mai prima di allora nessuno aveva mai provato».
E poi c’è il grande calcio. La struttura alberghiera luganese ha ospitato più volte le squadre di calcio internazionali per il loro ritiro ufficiale. «Non solo: siamo stati la casa della Nazionale di calcio per ben sei volte in otto anni e per cinque volte dell’Under 21».
Dal primo settembre Bobbià inizierà dunque una nuova avventura alla residenza al Parco a Muralto, la struttura pensata per ospiti della terza e quarta età che appartiene al gruppo Tertianum .
«Ho già deciso – e così conclude – mi presenterò ai dipendenti della residenza al Parco con una frase di Cesare Pavese: l'unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante».
Nel frattempo rimane ancora sconosciuto il nome del nuovo direttore di Villa Sassa. Voci di corridoio parlano di importanti cambiamenti anche ai piani alti della struttura alberghiera: in vista ci sarebbe infatti un nuovo orientamento di proprietà.