Frontalieri e tassa della salute, colpo di scena

Piccolo colpo di scena per la tassa della salute per i vecchi frontalieri italiani nella maggioranza che governa la Lombardia. Se il contributo per il servizio sanitario, introdotto dalla Legge di Bilancio del 2024 è stato fin dall’inizio contestato dai sindacati e dai partiti di opposizione, ora anche i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia (FdI), partito che a Roma ha votato la manovra e l’applicazione del balzello che dovrebbe essere pagato da circa 70mila lavoratori lombardi, mettono in dubbio la sua legittimità.
I consiglieri regionali Luigi Zocchi, Giacomo Zamperini, Romana dell’Erba e Anna Dotti hanno infatti depositato una mozione che chiede alla giunta di «attivarsi con urgenza per verificare la legittimità del contributo aggiuntivo al Servizio Sanitario Nazionale destinato ai cosiddetti vecchi frontalieri». I firmatari invitano il presidente della Lombardia Attilio Fontana e la giunta «ad adoperarsi nelle sedi opportune per verificare la legittimità del contributo e in conseguenza di ciò a pronunciarsi opportunamente definendo l’eventuale meccanismo impositivo comprensivo di agevolazioni ed aliquote, applicando quelle meno gravose per i lavoratori». Un colpo di scena in una vicenda che si trascina ormai da un anno e mezzo, ossia dall’approvazione di una tassa che poi, di fatto, non è ancora stata applicata. La Regione Piemonte ha già affermato la netta contrarietà al contributo e ora, dunque, a prendere posizione è anche parte della maggioranza della Lombardia.
«Fratelli d’Italia ha scelto di agire con responsabilità e concretezza, attraverso una mozione che mira anzitutto a verificare la legittimità del provvedimento, tutelare i lavoratori applicando le aliquote meno penalizzanti e garantire una distribuzione equa delle risorse su tutti i territori realmente interessati», ha spiegato la consigliera Anna Dotti. «Non ci appartiene lo stile populistico che utilizza slogan da stadio, rischiando solo di generare ulteriore confusione tra i cittadini e alimentando polemiche su un’ipotesi che non è nemmeno in discussione: la disapplicazione di una legge dello Stato –, hanno aggiunto Zamperini e Zocchi –. Chiediamo che Regione Lombardia si attivi con urgenza anche alla luce delle perplessità sollevate da professionisti del settore fiscale, rappresentanze sindacali e istituzioni elvetiche. Allo stesso tempo, è fondamentale che venga esplicitato come saranno utilizzati i contributi eventualmente riscossi». Netta la reazione del consigliere regionale del PD, Angelo Orsenigo: «Incredibile che all’improvviso FdI si occupi dei frontalieri – ha detto -, oltretutto chiedendo la legittimità di un provvedimento deciso da un Governo di cui fa parte. Forse non si rende conto che i nostri lavoratori di confine non sono più disposti a farsi prendere in giro».