Lugano

Futura stazione FFS: «Besso sarà in ostaggio»

Progetto per lo più condiviso ma non sono mancate critiche sui dettagli – La replica dei tecnici: «Sacrificio necessario»
Piazzale Besso al termine dei lavori.
Federico Storni
13.11.2019 06:00

Alla stazione FFS di Lugano del futuro si sta lavorando da un ventennio, e si lavorerà almeno per un decennio ancora. Le prime modifiche sono sotto gli occhi di tutti (il quarto binario, il nuovo atrio), ma ce ne sono ancora tante a venire. Tantissime. Per citarne alcune: la copertura della trincea ferroviaria (dove si insedierà la SUPSI), il nuovo sottopasso pedonale di Besso (che collegherà fra l’altro il tramtreno alla stazione), il nuovo terminale dei bus sul piazzale di Besso (nonché la creazione di una rotonda e di un autosilo), e la rivoluzione viaria (con la creazione di un anello attorno alla stazione che comporta la rimozione del passaggio a livello, nonché la creazione di due tunnel sotto i binari, uno in zona Tassino, uno a nord di quello esistente di Besso). Tantissima carne al fuoco, in altre parole, e centinaia di milioni di franchi d’investimenti in ballo, fra Confederazione, Cantone, Comuni e FFS. Orientarsi in questo marasma è tutt’altro che semplice. Per fare chiarezza, ieri sera si è tenuta una serata pubblica allo Studio 2 della RSI a Besso, moderata da Alain Melchionda. Qualche dubbio Il sindaco di Lugano Marco Borradori, il consigliere di Stato Claudio Zali e la direttice FFS regione Sud Roberta Cattaneo sono stati concordi nel sottolineare l’importanza strategica del progetto per Lugano su vari livelli, da quello della mobilità a quello economico, passando per la vivibilità. E se anche ieri il progetto in sé non è stato messo in dubbio dopo essere stato presentato, alcuni dubbi sono emersi dal pubblico. Particolarmente critico il consigliere comunale Ugo Cancelli: «Besso e i suoi abitanti saranno presi in ostaggio per una ventina d’anni da traffico e cantieri», ha esordito. A non convincerlo in particolare il fatto che l’anello viario non sarà fatto se non in un secondo tempo (probabilmente dopo il 2027) con i conseguenti disagi alla viabilità, e che i parcheggi nel comparto non saranno i 400 attuali che chiede il Legislativo di Lugano, ma 260. Qualche risposta A Cancelli hanno risposto i tecnici Marco Hubeli per la Città e Diego Rodoni per il Cantone. «È un sacrificio necessario», è stato detto. Fare tutto assieme non si poteva, e per vari motivi il nuovo sottopasso di Besso e il nodo intermodale dei bus sono stati considerati prioritari. Quanto ai parcheggi, i tecnici hanno sostenuto che è una questione di fabbisogno: a questo devono corrispondere, e questo si attesta a 260 stalli. Diverso, infine, l’approccio di un’abitante di Besso: «Ci chiuderanno il sottopasso per fare quello nuovo? Abito lì vicino, offro il diritto di passare sul mio terreno alle FFS finché non sarà pronto, se necessario».