Gallerie finite in un tunnel

Chi scrive, pur non essendo ancora entrato negli -anta, potrebbe non veder mai realizzate le gallerie di aggiramento di Magliaso e Caslano. Anzi, potrebbe non vederle mai nessuno. Sono passati quattro anni da quando il Governo ha commissionato uno studio per aggiornare il progetto. Una mossa che nel Malcantone aveva fatto ben sperare. L’ultima analisi sul tavolo del Cantone del resto risaliva al 2010 e con il tempo, di certo, il costo di questo genere di opere non diminuisce. Tra gli obiettivi dello studio c’era anche capire esattamente dove sarebbero entrati e usciti i due tunnel: un tema sensibile per le comunità locali.
Da allora, però, di questo dossier non si è più parlato, forse anche perché l’attenzione generale si è focalizzata sulla nuova rete del tram e sulla circonvallazione Agno-Bioggio, attesa al traguardo per il 2033. Non è un termine vicino, ma almeno è un termine. Il progetto delle due gallerie non sembra avere nemmeno quello. Dunque, non vedrà mai la luce? «È chiaro sin da ora che sarà un’opera molto onerosa – spiega il consigliere di Stato Claudio Zali, a cui abbiamo chiesto un punto della situazione – ma ciò non significa automaticamente che il rapporto fra costi e benefici sia insostenibile e che l’opera sia irrealizzabile. In termini assoluti, si può però dire che è un’opera costosa e che non sarà semplice finanziarla».
Non abbiamo a disposizione dati aggiornati sui costi. I calcoli del 2010 parlavano di 110 milioni per la galleria di Magliaso e 190 milioni per quella di Caslano, ma parliamo di dodici anni fa. La tabella di marcia, nel caso in cui il progetto fosse stato ritenuto sostenibile, prevedeva di passare alla fase politica sedendosi a un tavolo con i Comuni della regione, in modo da trovare un consenso come quello maturato per la circonvallazione. Quest’ultima opera è sulla strada giusta, mentre le due gallerie l’hanno persa.
«Solo palliativi»
A sentire i sindaci dei tre Comuni più toccati dal progetto si è ancora più pessimisti sulla sua realizzazione. «Il Cantone ha fatto le sue valutazioni e, da quello che mi risulta, i costi sarebbero altissimi» commenta il sindaco di Caslano Emilio Taiana. «Mi sembra di aver capito che per il momento il progetto non proseguirà, non prima almeno di aver analizzato gli effetti di altre due opere: la circonvallazione Agno-Bioggio ed il potenziamento del tram-treno». Una prospettiva disarmante per chi da anni aspetta i due tunnel. «Sa... Se ci dicono che la spesa non è sostenibile, siamo con le spalle al muro: non possiamo fare nulla».
Sulla stessa frequenza Roberto Citterio, sindaco di Magliaso: «Ormai mi sono messo il cuore in pace: questo progetto resterà un plico di carta almeno per le prossime due generazioni. Il problema intanto rimane. Anzi, si aggrava, visto l’aumento dei frontalieri. Non so se ci sia la volontà politica di risolverlo». A questo proposito, almeno per alleviare le pene viarie dei malcantonesi, quattro anni fa il Governo aveva varato un «piano di pronto intervento» mettendo a disposizione 8,5 milioni per diverse opere: la sistemazione degli incroci di via Stazione e via Industria a Caslano con una semaforizzazione che regolerà anche l’intersezione con la linea della FLP, l’ottimizzazione delle rotonde Magliaso e Magliasina per fluidificare la circolazione e alcuni interventi a favore della mobilità lenta a Magliaso paese. «La prima tappa è stata avviata, anche se ormai – incalza Citterio – non possiamo più definirlo un piano di ‘pronto intervento’, visto il tempo trascorso. In ogni caso non risolve il problema principale: è un palliativo per far vedere che si fa qualcosa». E non sta nemmeno filando tutto liscio: l’intervento a Magliaso paese è infatti bloccato dal ricorso della stazione di servizio Eni, che sostiene di essere penalizzata dalle nuove regole per l’accesso dalla strada cantonale (è un problema che esiste già oggi: chi arriva da Caslano ed entra per far benzina «taglia» per un breve tratto la via Castellaccio).
Insomma, in tema di viabilità il Malcantone continua ad essere sfortunato. «Aspettiamo soluzioni da cinquant’anni – esordisce il sindaco di Tresa Piero Marchesi – e credo che in questo momento, per la nostra regione, le priorità siano la circonvallazione e il potenziamento del tram. Per le due gallerie di aggiramento è complesso trovare i finanziamenti, ma non per questo bisogna far cadere la penna e abbandonare il progetto».
«Puntiamo su Eureka»
A Tresa c’è decisamente più fiducia su un altro progetto: Eureka. «È di portata comunale per quanto riguarda la riqualifica della riva del lago – osserva Marchesi – mentre il fatto di portare il tram fino al confine, creando poi un park and ride, può avere dei benefici su tutto il Malcantone. Non va visto come un’alternativa alle due gallerie, ma di fatto costa molto meno e può aiutare». Qui la strada è ancora lunga. «Il piano è in consultazione negli uffici cantonali e a breve sapremo se va bene, dopodiché servirà una decisione politica: noi ci crediamo molto».