Gambarogno: voglia di rinascita per la capanna che fu dei militari

GAMBAROGNO – Di sicuro può vantare una delle viste più spettacolari del Locarnese, ma da tempo ormai è inutilizzata e inutilizzabile. Ora per lei c’è voglia di rinascita. Stiamo parlando della capanna del Monte Gambarogno, di cui si parlerà domani, 9 aprile, in occasione di una serata pubblica. Edificata nella prima metà del secolo scorso dall’esercito, la struttura presenta oggi grossi problemi logistici, d’igiene, di sicurezza e di approvvigionamento. Un vero peccato, considerando le sue potenzialità come rifugio di montagna e struttura turistica. È partendo da tale considerazione che nel 2015 si è costituita l’associazione Amis dala Capanna Gambarögn, che volendo far rivivere l’edificio ha deciso per un approccio globale al progetto, tenendo conto di tutti gli elementi e i punti di interesse e di forza presenti sul territorio, in modo da giungere ad un risultato finale che rappresenterà un valore aggiunto per l’intera regione.
Nel 2018 si è proceduto alla fase di progettazione, affidata all’architetto Giorgio Guscetti di Ambrì. Previsto, fra l’altro, il recupero delle parti in legno che definiscono gli spazi interni per ricavarne il dormitorio, cui si aggiungerà un grande locale con camino. La capanna sarà ovviamente anche dotata di servizi e docce e di un impianto fotovoltaico innovativo per l’approvvigionamento energetico. Per l’intero intervento è già stata ottenuta la necessaria licenza edilizia e ora si entra nel vivo per quanto riguarda la ricerca di fondi presso enti pubblici, associazioni e privati. In tale ambito si inserisce la serata pubblica in programma martedì 9 aprile nella sala comunale di Magadino. Il programma prevede alle 18 l’assemblea dell’associazione, alle 19.30 un rinfresco e alle 20 la parte dedicata all’informazione sul progetto, il cui costo è stimato attorno al milione e 160 mila franchi. «Cifra - sottolineano i promotori - in linea con i più recenti lavori di ristrutturazione e costruzione della stessa entità di capanne alpine in Ticino». Nel corso dell’anno saranno già eseguiti piccoli lavori preparatori, mentre il cantiere vero e proprio dovrebbe iniziare nel 2020 e concludersi nel 2021.