Locarno

Gara di generosità partita da una lista di nozze

La «Scuola di vita autonoma» di Pro Infirmis riarredata grazie all’aiuto di una coppia di promessi sposi - Cucina donata dall’Ambassador Club, mobili mancanti e concetto per la sistemazione degli spazi forniti gratuitamente dal colosso svedese Ikea
Uno degli spazi rimessi a nuovo nel struttura locarnese. © Pro Infirmis
Spartaco De Bernardi
01.10.2023 18:34

Una gara di solidarietà che a Casa Vallemaggia a Locarno non si sarebbero mai aspettati. È quella che ha innescato una coppia di promessi sposi e che ha consentito di rinnovare l’arredamento della «Scuola di vita autonoma» che Pro Infirmis gestisce al terzo ed al quarto piano dell’edificio nel quale trovano posto anche un ristorante ed un centro diurno. «Avevamo il desiderio e la necessità di rinnovare il mobilio delle sei stanze, del salotto e della cucina, ma la nostra difficoltà era quella di trovare i fondi necessari», spiega Sarita Capra, responsabile di Casa Vallemaggia. «Siamo un ente sussidiato in base alla Legge sull’integrazione sociale e professionale degli invalidi. Nell’ambito del mandato di prestazione sono coperti i costi di gestione e di manutenzione delle strutture, mentre per altre opere facciamo capo a donazioni», precisa Sarita Capra. Donazioni che servirebbero proprio a finanziare l’ammodernamento della «Scuola di vita autonoma» ma che durante la pandemia di Covid sono nettamente diminuite.

Entusiamo per la proposta

Ecco che allora entra in scena la coppia di promessi sposi. Lo scorso gennaio futuri marito e moglie si rivolgono a Pro Infirmis: hanno avuto una bella esperienza con l’associazione che promuove l’autonomia delle persone con disabilità e desiderano compiere un gesto concreto per sostenerne l’attività. «La loro abitazione era già arredata e con la loro lista di nozze volevano appoggiare un nostro progetto. Sono quindi venuti in visita a Casa Vallemaggia e subito si sono detti entusiasti della proposta che gli abbiamo sottoposto». La lista di nozze con i mobili da acquistare all’Ikea è stata quindi compilata insieme agli utenti ed agli educatori della «Scuola di vita autonoma». Gli invitati hanno fatto le loro scelte ed una buona parte del mobilio è stata acquistata. «Il colosso svedese dell’arredamento si è ricordato che due anni prima gli avevamo inoltrato una richiesta di sostegno per il nostro progetto di Locarno. I suoi responsabili ci hanno contattato dicendoci che avrebbero provveduto loro a fornire gratuitamente i mobili mancanti e, se avessimo dato loro carta bianca, avrebbero anche allestito, sempre gratuitamente, un concetto globale per risistemare i nostri spazi». Detto, fatto: tra il luglio e l’agosto scorsi i collaboratori di Ikea hanno posato il nuovo arredamento.

Un regalo per i 50 anni

Ma la gara di generosità non finisce qui. In occasione del 50. di attività, l’Ambassador Club Locarno aveva il desiderio di fare un regalo significativo ad un ente attivo sul territorio. «Il presidente del club, che conosceva la realtà di Casa Vallemaggia, è venuto da noi insieme ai colleghi di comitato decidendo di regalarci una nuova cucina», racconta ancora Sarita Capra. Con questo ultimo tassello, il rinnovo della «Scuola di vita autonoma» si è completato. E martedì 3 ottobre è prevista l’inaugurazione degli spazi completamente riarredati.

Percorso triennale

La «Scuola di vita autonoma» insediata in Casa Vallemaggia della Pro Infirmis propone un percorso formativo nel quale, in condivisione con gli altri, gli utenti hanno la possibilità di allenare le proprie capacità pratiche e relazionali con l’obiettivo di conoscere la possibilità di vivere in modo più autonomo e consono alle esigenze personali. Accoglie sei adulti affetti da un deficit mentale o altri tipi di disabilità che hanno voglia di imparare a conoscersi e di acquisire maggiore indipendenza. E questo seguendo un percorso triennale: i primi due anni, durante i quali si vive nella struttura dalla domenica sera al sabato mattina, sono dedicati alla formazione di base, mentre il terzo anno è consacrato al passaggio verso una vita autonoma al di fuori della struttura scegliendo una soluzione abitativa che risponda alle proprie esigenze.