«Gentile signore, sono 450 euro di multa»

In tempi di coronavirus anche una dimenticanza può costare cara. In un supermercato italiano di Lavena Ponte Tresa una cassiera ha fatto notare ad un cliente (che ci ha segnalato il fatto) che pur indossando la mascherina, in base alle disposizioni della Regione Lombardia (nel frattempo estese ad altre aree del Paese), è stato reso obbligatorio anche l'uso dei guanti di lattice o di plastica usa e getta messi a disposizione all'ingresso. L'ignaro cliente, scusatosi per essersi fatto cogliere in difetto, ha letteralmente sgranato gli occhi quando l'anziana dipendente - prima di consegnargli lo scontrino della spesa - gli ha fatto ulteriormente capire perché oggi, contravvenire alla legge, non conviene affatto.
«Questa settimana un nostro dipendente di Solbiate - è il suo racconto - concluso il suo turno e già senza grembiule di lavoro, si è dimenticato di mettersi i guanti monouso all'ingresso del negozio. Ebbene, quando è uscito, i vigili, che lo avevano visto muoversi all'interno del locale a mani nude, lo hanno fermato e gli hanno inflitto una multa di 450 euro! Occorre fare molta attenzione. Viviamo un momento difficile e non ci si può più nemmeno distrarre».
Ecco, dunque, cosa si rischia a trasgredire le regole di profilassi sanitaria in queste convulse giornate da COVID19, tra un decreto del presidente del Consiglio dei ministri e l'altro. Meglio, appunto, stare attenti. Difficile immaginarsi cosa accadrà nella Fase3, quando i controlli saranno estesi anche agli operatori nei ristoranti, ai parrucchieri, ai tatuatori e affini per valutare l'applicazione delle misure di distanziamento sociale oggi ancora solo allo studio. Quando scatterà cioè un nuovo "DPCM" seguito, magari, dall'ennesima autocertificazione rivista e avallata dalla task force di turno. Se ne saprà di più il prossimo primo giugno.