Migrazione

Gestione dei richiedenti l'asilo violenti: «Strutture speciali o priorità all'allontanamento?»

Un'interrogazione dei deputati del Mendrisiotto (primo firmatario Stefano Tonini) chiede al Consiglio di Stato di chiarire la sua posizione sul progetto pilota della SEM che, dall'estate 2026, prenderà il via al centro di Pasture e a Flumenthal
©Gabriele Putzu
Red. Online
17.12.2025 14:38

A partire dall'estate 2026, i richiedenti l'asilo «turbolenti» saranno alloggiati in un'area separata nei Centri federali d'asilo (CFA). È quanto ha annunciato, nelle scorse ore, la SEM, spiegando di voler avviare un progetto pilota per la gestione di questi individui in Ticino, nel centro Pasture di Bellinzona-Novazzano, e in quello di Flumenthal (Soletta). Si tratta di un'imposizione che implica «il mantenimento prolungato in Svizzera di persone che si sono rese responsabili di comportamenti violenti, gravi violazioni delle regole o reiterati problemi di ordine pubblico all’interno dei centri d’asilo», sottolinea, a tal proposito, un'interrogazione firmata da alcuni deputati del Mendrisiotto (primo firmatario Stefano Tonini) di Lega UDC, PLR, Il Centro ed Helvetica, inoltrata al Consiglio di Stato.

In una nota, i deputati ricordano che diversi rappresentanti politici hanno espresso la convinzione che la priorità debba essere data all’allontanamento dal Paese di tali soggetti, ritenendo controproducente e politicamente sbagliato investire risorse pubbliche nella creazione di strutture dedicate per chi non rispetta le regole fondamentali della convivenza civile. «I Comuni ticinesi hanno più volte segnalato l’insostenibilità di soluzioni che comportano la permanenza sul territorio di richiedenti l’asilo con profili problematici, denunciando un aumento dei rischi per la sicurezza, per la coesione sociale e per la capacità operativa delle autorità locali; vi è una crescente preoccupazione che il Cantone Ticino venga nuovamente chiamato a farsi carico di situazioni generate da politiche federali inefficaci, trasformandosi di fatto in un territorio di compensazione per problematiche che dovrebbero essere affrontate a monte», si legge nella nota. 

Considerato che il Centro di Pasture è un centro Federale d’asilo (CFA) e che le competenze siano Federali, la tutela della sicurezza pubblica e il rispetto dell’ordine e delle regole devono costituire «una priorità irrinunciabile dell’azione dello Stato». «L'accoglienza non può prescindere dall’osservanza delle leggi e non può tradursi in una tolleranza verso comportamenti violenti o antisociali», sottolineano i deputati del Mendrisiotto, evidenziando come decisioni di tale portata non possono essere imposte ai Cantoni e ai Comuni senza un coinvolgimento reale e vincolante degli enti direttamente interessati. 

Per questo motivo, si interroga il Consiglio di Stato sui seguenti temi:

1. Qual è la posizione del Consiglio di Stato in merito al progetto della SEM che prevede la creazione di strutture speciali per richiedenti l’asilo violenti o recidivi, in particolare rispetto a una sua possibile applicazione sul territorio ticinese?

2. Il Consiglio di Stato ritiene che il mantenimento sul territorio di tali persone, anche in strutture speciali, contribuisca effettivamente a migliorare la sicurezza pubblica, oppure condivide la preoccupazione che ciò rischi di normalizzare comportamenti inaccettabili e di aumentare i costi a carico della collettività?

3. Il Consiglio di Stato sostiene il principio secondo cui, in presenza di atti violenti o gravi violazioni delle regole, la priorità debba essere data all’allontanamento dal Paese e all’espulsione, anziché alla creazione e al finanziamento di nuove strutture dedicate?

4. Quali azioni concrete intende intraprendere il Consiglio di Stato nei confronti della Confederazione per far valere questa posizione e per evitare che il Cantone Ticino venga ulteriormente gravato da scelte politiche che rischiano di compromettere la sicurezza e la coesione sociale?

5. In che modo il Consiglio di Stato intende garantire un coinvolgimento reale, strutturato e vincolante dei Comuni direttamente interessati prima dell’eventuale attuazione di misure che potrebbero avere ricadute significative sulla sicurezza e sulla qualità di vita della popolazione?