Assise correzionali

Gestiva un'attività di prostituzione a Lugano

Condannata una cittadina cinese che ha affittato un appartamento in città per far esercitare una sua connazionale e si intascava i soldi delle prestazioni
© CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
23.12.2025 17:30

Non è stato possibile stabilire a quale livello della gerarchia si posizionava l’imputata nel traffico di prostituzione perché l’inchiesta si è fermata prima. È stato però appurato che la 63.enne cittadina cinese condannata questa mattina dalla Corte delle assise correzionali presieduta dal giudice Paolo Bordoli è stata sicuramente l’autrice di un’attività di prostituzione che si è tenuta in un appartamento di Lugano nell’aprile del 2024 in quanto ne gestiva interamente la logistica insieme a una terza persona. Alla donna, patrocinata dall’avvocata Giorgia Maffei, è stata inflitta una pena di 13 mesi sospesi per due anni ed è stata espulsa dalla Svizzera per cinque anni. La vittima, una cinese che si prostituiva e che è stata assoldata dall’imputata per venire a Lugano ad esercitare, è stata invece oggetto di un decreto d’accusa separato.

Le due donne si sono conosciute a metà marzo dell’anno scorso nella vicina Penisola tramite una terza persona. L’imputata ha così proposto alla vittima di venire in Ticino ad esercitare e a guadagnare più denaro rispetto all’Italia. La 63.enne (che ha ammesso i fatti), come riportato nell’atto d’accusa firmato dal procuratore pubblico Simone Barca, ha «approfittato dell’isolamento linguistico e culturale della prostituta, nonché del suo statuto irregolare di straniera in Svizzera e in Europa assumendo l’intera gestione della sua attività di prostituzione». Prima, però, l’imputata ha organizzato tutta la logistica: ha scelto un luogo di residenza e di esercizio, ha preso in locazione un appartamento, ha intrattenuto contatti con i clienti inviando loro il tariffario per le prestazioni sessuali e infine ha stabilito la durata e il prezzo della prestazione. In quell’appartamento si sono poi consumati quattro incontri sessuali a pagamento. Il prezzo? 680 franchi. Denaro finito nelle tasche della 63.enne. La connazionale, invece, ha tenuto per sé senza dire niente a nessuno la mancia, ovvero 50 franchi.

In questo articolo: