Gioventù rurale: San Martino a Mendrisio in formato mini

Per la seconda volta consecutiva la Sagra di San Martino a Mendrisio non si farà a causa delle difficoltà organizzative dovute alle necessarie misure sanitarie da mettere in atto. Ma c’è chi non demorde, chi insomma non vuole che il virus abbia la meglio anche stavolta. Così la Gioventù rurale del Mendrisiotto ha deciso di mettere in piedi un «suo» San Martino, in forma molto ridotta e comunque non nella sede abituale. Si chiamerà «San Martin mancaa in Cantina» e sarà un’occasione per non lasciar cadere una tradizione molto sentita nel Mendrisiotto e non solo.
«Abbiamo ricevuto l’autorizzazione dal Municipio di Mendrisio per l’erezione di un capannone nel grande piazzale dietro la Cantina Sociale dove poter festeggiare almeno per una giornata» ci dice il presidente Ettore Cereghetti. L’appuntamento è in calendario giovedì 11 novembre, proprio il giorno di San Martino. «In collaborazione con la Cantina Sociale offriremo la possibilità ai festaioli di pranzare e cenare a base dei soliti prodotti nostrani: a mezzogiorno polenta con maialino o uccelli scappati, la sera risotto. Per l’occasione si potrà anche apprezzare un bianco novello della Cantina Sociale con il nome evocativo: “Ul San Martin mancaa, ammò”» aggiunge il presidente.
Il capannone di proprietà della stessa Gioventù rurale sarà montato solo in modo parziale, così da risultare meno ampio del solito. A dipendenza della situazione – continua il nostro interlocutore – si potrebbero anche sistemare dei tavoli all’esterno.
Per non dimenticare
«Abbiamo organizzato la giornata un po’ all’ultimo momento ma il nostro obiettivo è di fare in modo che la Fiera di San Martino non venga dimenticata. I frequentatori potranno accedere al capannone solo con il certificato vaccinale, rispettando tutte le altre misure sanitarie: insomma, come se si entrasse in un ristorante» conclude Cereghetti.