Ticino

Giustizia ticinese, chiesto da subito il quinto giudice al Tribunale penale cantonale

La Commissione giustizia e diritti ha incontrato le autorità giudiziarie - Il vice-presidente del TPC Marco Villa ha sollecitato la nomina di un magistrato «straordinario»
© CdT / Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
26.05.2025 20:18

«Il mio obiettivo come presidente è di arrivare a soluzioni pragmatiche e concrete. E, nel limite del possibile, lasciare un po’ da parte la discussione politica. Da una parte per affrontare diversi atti parlamentari pendenti su dossier importanti come le Autorità regionali di protezione (ARP) o la Polizia, dall’altra per riacquisire una fiducia nella Giustizia da parte della popolazione che, ahimè, è andata un po’ persa». Così, il neo-nominato presidente della Commissione Giustizia e diritti, Alessandro Mazzoleni (Lega), ha voluto descrivere gli obiettivi dell’anno che lo vedrà condurre i lavori dell’organo parlamentare.

Stamane, oltre alla consueta rotazione delle cariche (vice presidenti sono stati nominati Cristina Maderni del PLR e Ivo Durisch del PS), la Commissione ha incontrato in audizione il Dipartimento delle istituzioni, il Consiglio della magistratura (CdM) e la Commissione amministrativa del Tribunale d’appello (TA). Un incontro che Mazzoleni ha definito «molto costruttivo» e durante il quale «è stato fatto il punto della situazione» su più fronti: «Riprendendo i temi che sono scaturiti dai rapporti d’attività del CdM e del TA» e «ripercorrendo i contenuti della risoluzione generale votata dal Gran Consiglio denominata ‘Riforme in favore della giustizia ticinese’». I presenti, ha spiegato Mazzoleni «si sono detti tutti disponibili ad approfondire la concretizzazione delle proposte contenute nella risoluzione, lavorando assieme con l’obiettivo comune di migliorare la funzionalità della Giustizia». Anche se, ha aggiunto il presidente, «non tutte le proposte sono di competenza della Commissione. E alcune in particolare competono al Governo, il quale durante l’audizione ha comunque fatto presente l’attuale difficile situazione per le finanze cantonali» che, essenzialmente, non permette nuove nomine o assunzioni. Su questo fronte, ha precisato Mazzoleni, «la Commissione auspica che comunque il Governo non metta il terzo potere dello Stato sullo stesso piano dell’amministrazione cantonale». Come dire: ci vorrà un’occhio di riguardo speciale per la Giustizia ticinese.

La richiesta puntuale

Proprio su questo fronte, Mazzoleni ha pure fatto sapere che il vice-presidente del Tribunale penale cantonale, Marco Villa, ha sollecitato durante l’incontro la nomina, sin da subito, di un giudice straordinario. E questo perché, dopo le note vicende che hanno portato alla destituzione di due giudici e alle dimissioni del presidente, ora il TPC si trova a operare con 4 giudici al posto di 5, in attesa che venga nominato un giudice ordinario. Dunque, nell’attuale situazione e senza nominare subito un giudice straordinario, «il rischio per il tribunale è quello di accumulare ritardi» con gli incarti. La richiesta, ha spiegato Mazzoleni, «è stata recepita dalla Commissione e dalla Divisione della Giustizia» e, assicura il presidente, «ci stiamo lavorando».

Più in generale, poi, sul sempre caldo tema della nomine politiche dei magistrati, Mazzoleni ha rilevato che «si tratta di un tema non facile, ma molto importante e da approfondire per trovare una soluzione. Ritengo che le sensibilità politiche siano utili anche per i magistrati, ma è chiaro che queste non devono condizionare la scelta del magistrato migliore». Detto altrimenti: prima le competenze, poi il «colore» politico.