Alloro continentale

Gli occhi della tigre di Alessandro

Il 19.enne di Cama della Thai Boxing Bellinzona è il nuovo campione europeo nella disciplina di arti marziali K1: «È solo l’inizio» - La soddisfazione del maestro Sarayu Manighetti e della scuola-palestra di Arbedo
Il maestro Sarayu Manighetti, a sinistra, con Alessandro Pacciarelli.
Alan Del Don
06.02.2019 12:05

Un campione europeo il Bellinzonese (e il Ticino in generale) non lo vede certamente ogni giorno. Ecco perché il titolo messo in bacheca sabato scorso da Alessandro Pacciarelli è una notizia che merita il giusto rilievo. Il 19.enne di Cama, apprendista carrozziere, si è aggiudicato la corona nella disciplina di arti marziali denominata K1 nella sigla WKAFL (categoria 67 chilogrammi). Per i profani come chi scrive, durante i combattimenti si possono utilizzare esclusivamente pugni, calci e ginocchiate. A Pero, in provincia di Milano, ha sconfitto in finale l’italiano Alex Mandracchia dopo una sfida iniziata in salita, come vedremo, ma conclusasi con le lacrime di gioia dell’atleta della Thai Boxing Bellinzona (con sede alla palestra di Arbedo) guidata dal maestro e presidente Sarayu Manighetti.

“Questo è solo l’inizio”. Fossimo nella saga di Rocky, diremmo che Alessandro Pacciarelli ha gli occhi della tigre. Lui, che pratica questo sport da 5 anni allenandosi almeno quattro volte a settimana per 2-3 ore, sa cosa vuol dire la fatica. La strada è ancora lunga, ma la sua forza oltre che fisica è anche se non soprattutto mentale. Dopo mesi di preparazione ha finalmente raggiunto il primo importante traguardo della carriera. Rendendo orgogliosa pure la sua guida Sarayu Manighetti, ex professionista cresciuto agonisticamente in Thailandia, la patria della muay thai: “Naturalmente siamo molto fieri del risultato del nostro giovane atleta. Premia gli sforzi profusi da lui ed è un riconoscimento per la scuola che dirigo da otto anni e per la quarantina di persone che vi si allenano regolarmente”. Un trionfo che il 19.enne di Cama si è dovuto sudare non poco sulla distanza dei 5 round da 2 minuti ciascuno. Dopo i primi scambi ha subito una testata dal combattivo Alex Mandracchia che gli ha provocato un taglio alla fronte. Una ferita che, paradossalmente, gli ha dato la grinta giusta per affrontare il rivale con un piglio più deciso. L’atleta bellinzonese ha in seguito man mano imposto il suo ritmo che, dalla terza ripresa, è praticamente diventato un dominio. Una supremazia netta sancita dal verdetto unanime dei giudici. È lui il nuovo campione europeo.

Per la scuola fondata da Sarayu Manighetti non si tratta del primo alloro continentale. Già nel 2013 il Thai Boxing Bellinzona si era portato a casa il titolo europeo nel K1, oltre a quello svizzero nel muay thai (la boxe thailandese, appunto). A dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto nella struttura di viale Moesa 36 ad Arbedo. “In Ticino e nel resto della Svizzera è considerato uno sport di nicchia, ma nei Paesi asiatici è lo sport per definizione. La nostra palestra è persino riuscita a mandare degli atleti all’estero, in particolare in Giappone (a Tokyo) e in Vietnam, che ora vivono di quella che è la loro passione”. Per avvicinare ulteriormente i giovani alla disciplina, domenica scorsa l’associazione bellinzonese ha ospitato Susdakorn Sor Klinmee, l’atleta thailandese quinto nella classifica dei Top Fighters considerato un idolo in Oriente e non solo dagli appassionati del ring e del tatami. Insomma, è stato un fine settimana da incorniciare per il sodalizio arbedese.