L’esperienza

Gli svizzeri? Generosi e ospitali

Flavio e Alessia Donati di Cugnasco-Gerra raccontano l’avventura vissuta a SchweizExpress: in quattro giorni hanno percorso circa 800 chilometri attraverso il Paese facendo affidamento sull’aiuto degli abitanti
I concorrenti locarnesi alle prese con l’autostop. (Foto Jérémie Carron)
Nadia Lischer
29.08.2019 11:10

LOCARNO – In giro per la Svizzera senza soldi, né smartphone? Si può fare ed è un’esperienza unica nel suo genere. Ne sanno qualcosa Flavio e Alessia Donati di Cugnasco-Gerra. Padre e figlia hanno infatti recentemente portato a termine l’impresa SchweizExpress, una gara all’insegna dell’avventura e dell’orientamento organizzata annualmente dall’omonima associazione con sede a Monthey allo scopo di promuovere l’ospitalità svizzera ed eliminare il «Röstigraben». Ispirata al reality show Pechino Express, la competizione – giunta alla nona edizione – ha visto protagoniste 25 coppie, provenienti da tutta la Svizzera, che nell’arco di 4 giorni hanno percorso circa 800 chilometri attraverso il Paese, tra sfide e prove di conoscenza del territorio, agilità e d’intraprendenza. Il tutto, come detto, lasciando a casa il portamonete e senza l’ausilio di apparecchi tecnologici, ma facendo affidamento sull’aiuto degli abitanti per spostarsi, mangiare e trovare un alloggio. I 50 concorrenti sono partiti il 21 agosto alle 9 dalla rivetta Tell di Lugano senza conoscere il percorso: ad ogni check-point veniva svelata loro la prossima meta da raggiungere. Così, dal Ticino sono arrivati sabato scorso in Appenzello, dopo essere passati per i Grigioni e aver fatto una capatina anche in Liechtenstein. A conquistare il podio quest’anno sono state tre squadre romande – «C’est où le sud» (1. posto, Neuchâtel), «Swing Express» (2., Vaud) e «Les pignoufs» (3., Vallese) –; mentre i locarnesi «A&F» si sono classificati diciassettesimi. Il CdT ha seguito dietro le quinte la loro avventura, al termine della quale si è fatto raccontare com’è andata. «Sono stati 4 giorni intensi, stancanti, ma belli», commentano a caldo padre e figlia, dopo aver posato a terra gli zaini, preparati con «lo stretto necessario, tra cui anche dei portachiavi, gadget di ringraziamento» e riempiti lungo il percorso di «emozioni profonde». «Abbiamo conosciuto delle belle persone» sottolinea Flavio Donati, ricordando in particolare Cristina – «che da Lugano ci ha portato fino a Mergoscia, nonostante non avesse molto tempo a disposizione» – e la signora incontrata sul passo del Bernina, «che era scetticissima, ma alla fine ha avuto compassione e ci ha fatto salire in auto con l’intenzione di accompagnarci solo fino a Celerina, salvo poi decidere, dopo aver sentito la spiegazione di cosa stavamo facendo, di portarci oltre. Quando siamo scesi dall’auto ci siamo abbracciati ed è stato emozionante». Non tutti gli autostop hanno avuto un riscontro e non è stato facile trovare un alloggio per la notte, «ma c’è sempre stato qualcuno che ci ha sorpreso, che si è messo a disposizione, che ci è venuto incontro il più possibile», rileva la 21.enne. «Sì, siamo rimasti colpiti dalla generosità e dall’ospitalità svizzera», le fa eco il papà, che si è iscritto alla gara per festeggiare in modo particolare il suo cinquantesimo compleanno. Generosità che ha attenuato i momenti difficili, come «dormire in campeggio al freddo» o «dover percorrere una parte del tragitto con un altro partner». Mentre, tra i momenti migliori, i concorrenti locarnesi ricordano la notte trascorsa a casa di una famiglia di Poschiavo, «che ci ha addirittura preparato i panini per il giorno seguente».

Un bagaglio carico di emozioni
A rappresentare il Ticino a SchweizExpress 2019 c’erano anche Valentina Togni (32 anni) di Bellinzona e Dorota Czerski (29 anni) di Viganello. In corsa con il nome «Yolocene», le due amiche hanno conquistato l’ottavo posto in classifica e sono tornate a casa con un bagaglio di «emozioni a 360 gradi». «Le giornate sono trascorse molto velocemente ed erano pienissime – sottolinea Togni –: è stata un’esperienza scioccante, ma in modo positivo». «A casa avremo modo di assimilare quanto abbiamo vissuto. Ricordi unici», commenta Czerski, colpita dalla «grande generosità delle persone che ci hanno aiutato e accolto nelle loro case; un’esperienza piacevole e autentica». Unica nota in chiaroscuro: «Siamo passati in talmente tanti posti, che non siamo riuscite a viverli veramente», rileva Togni.
L’altra coppia ticinese in gara era composta dal 49.enne Carlo Valsangiacomo di Balerna e dall’amico 45.enne Emiliano Butti di Riva San Vitale – i «Momò Brothers» –, classificatisi al ventiduesimo posto. «È stata un’esperienza fantastica», sottolinea il primo, le cui aspettative non sono state tradite. «Nonostante avessi già visitato la Svizzera in lungo e in largo – aggiunge –, ho scoperto dei posti che ancora non conoscevo». Anche per il suo compagno di viaggio è stata «un’esperienza straordinaria, inaspettata ma davvero positiva: ho conosciuto molte persone e condiviso dei bei momenti durante il percorso».

Da fare una volta nella vita
Alla domanda «lo rifareste?» Flavio e Alessia Donati sorridono e rispondono: «Una volta nella vita va bene, rifarlo non sarebbe più la stessa cosa, ma lo consiglieremmo a tutti, perché ne vale la pena».

Pronti a partire?
Appuntamento nel 2020
SchweizExpress taglierà nel 2020 – dal 26 al 30 agosto –il traguardo dei dieci anni con un’edizione speciale che vedrà sfidarsi una squadra per ciascun cantone. Chi volesse partecipare ha tempo fino all’8 settembre per candidarsi. La selezione finale si terrà il 21 settembre nel canton Berna. Ulteriori informazioni sul portale online www.schweiz-express.ch

Percorso segreto
L’itinerario da percorrere cambia ogni anno e i luoghi da raggiungere vengono svelati man mano che si avanza nella competizione, la cui partenza rimane segreta fino a due giorni prima del via. Quest’anno, tra le tappe, vi erano Mergoscia, il passo del Lucomagno, Disentis, Ilanz, il Caumasee, Silvanaplana, St. Moritz, Poschiavo, Santa Maria Val Müstair, Davos, Gonten e Äscher.