Graniti Maurino, a casa in tre

L'azienda di Biasca vuole ridurre l'organico dei turni - Ma per i sindacati si tratta di un monito
Red. Bellinzona
12.07.2014 12:00

BELLINZONA - Tre dipendenti della Graniti Maurino SA hanno ricevuto negli scorsi giorni una lettera con la quale si comunica loro la disdetta del contratto di lavoro. Tre licenziamenti che l'azienda di Biasca attiva nell'estrazione e nella lavorazione della pietra naturale motiva con l'esigenza di ridurre il proprio organico dei turni. E questo in previsione dei gravosi oneri che dovrà sobbarcarsi per adeguarsi alle norme contrattuali il cui mancato rispetto è stato sollevato dai sindacati, ma non ancora esaminato dalla Commissione paritetica cantonale.

Tre licenziamenti, intimati a poca distanza dallo sciopero del 16 giugno nelle cave ticinesi, che i sindacati OCST ed UNIA ritengono abusivi: il codice delle obbligazioni dichiara infatti abusivo ogni licenziamento intimato per «verificare l'insorgere di pretese del destinatario derivanti dal rapporto di lavoro». Detto in altre parole, non si può licenziare qualcuno perché chiede il rispetto delle norme contrattuali.

I due sindacati ritengono che con le lettere di disdetta del contratto di lavoro recapitate a tre fresatori, la Graniti Maurino SA abbia voluto lanciare un monito a tutti i suoi dipendenti. Nel comunicato stampa diramata ieri, OCST e UNIA ribadiscono quali sarebbero le norme contrattuali violate dalla Graniti Maurino; presunte violazioni che, sempre secondo i sindacati, la ditta di Biasca, ha di fatto ammesso nelle motivazioni riportate sulle lettere di licenziamento recapitate a tre sui dipendenti.

Si andrebbe il mancato versamento delle indennità di pranzo (pasto caldo servito in ditta o indennità di 15 franchi al giorno) al supplemento di un franco all'ora per lavoro a turni continuati, dall'indennità per lavoro notturno (2 franchi all'ora per turni tra le 20 e le 5 in estate, tra le 20 e le 6 in inverno) alle ore di straordinario per il lavoro prestato il sabato (supplemento del 25%). Ciò malgrado, denunciano ancora OCST ed UNIA, «la Graniti Maurino SA, nascondendosi dietro ad un controllo dell'Ispettorato del lavoro, si dichiara rispettosa del Contratto nazionale mantello dell'edilizia, ottiene la relativa dichiarazione di rispetto in ossequio alla Legge sulle Commesse pubbliche e si assicura le possibilità di concorrere agli appalti pubblici».