Nel Distretto

Grotti, ristoranti, bar: sempre più locali in vendita nel Mendrisiotto

È bastata una breve ricerca in internet per comprendere, annunci di vendita alla mano, quanto possa essere difficile il momento per il settore della ristorazione momò – Quadranti: «Margini sempre più stretti»
Anche il ristorante Le Fontanelle di Genestrerio cerca un nuovo proprietario. ©cdt/chiara zocchetti

Il cambio generazionale, l’avvicinarsi della meritata pensione. La voglia di cambiare settore o, magari, un’opportunità sopraggiunta che non ci si lascia sfuggire. Ma anche la necessità di reinventarsi perché arrivare alla fine del mese è diventata un’impresa piuttosto ardua. Sono tante le motivazioni che potrebbero esserci alla base, noi ne abbiamo avanzate alcune. Quel che è certo è che il settore della ristorazione – almeno per quanto riguarda il Mendrisiotto – non sta attraversando un momento facile. Quanto appena riportato lo si deduce anche dagli annunci di vendita degli immobili che si trovano sui portali online. In una breve ricerca ne abbiamo trovati otto: alcuni già noti, altri sono una novità. L’elenco, verosimilmente non esaustivo, è però sintomatico. Negli scorsi mesi avevamo raccontato della chiusura del ristorante Le Fontanelle a Genestrerio (vedi CdT del 5 febbraio): oggi sul sito comparis.ch che raccoglie gli annunci attuali l’immobile è in vendita per 3,2 milioni di franchi. Il 9 maggio, invece, abbiamo raccontato la storia di Stefano e Sandrine Romelli del grotto Bundi a Mendrisio. I coniugi sono ancora ai fornelli e continuano a preparare i loro tradizionali piatti ma, facendosi largo il desiderio di godersi un po’ di meritato riposo dopo tanti anni di attività, hanno pubblicato l’annuncio di vendita del loro locale che si trova in zona cantine. Rimanendo a Mendrisio, su internet abbiamo trovato annunci di vendita per il ristorante Liceo che si trova in via Agostino Maspoli e, in pieno nucleo storico, il Garni Bar Sport (tutti.ch riporta la cifra di 1,85 milioni di franchi).

Per quel che riguarda Chiasso, invece, da qualche mese è affisso l’annuncio di vendita del ristorante Alchimia che si trova in via Livio. Prezzo? 1,2 milioni di franchi con possibilità di «convertire la struttura in locali o spazi commerciali». A Novazzano, invece, da tempo il grotto Moderno ha chiuso i battenti e, poco più in là, anche il ristorante Gaggio non è più operativo. Ma c’è di più. I muri della Locanda ai Mulini sono in vendita. L’esercizio pubblico è in funzione, dalla relazione tecnica si apprende che è in essere un contratto di affitto. Ma l’edificio – con 100 posti a sedere e 8 camere – è pronto ad essere ceduto per 2,3 milioni di franchi. Più contenuto, infine, l’esborso per chi volesse comprare l’ex grotto Casarno a Muggio. Un vero grotto «nostrano» che, stando all’annuncio, può essere vostro con 750.000 franchi (e qualche lavoro di ristrutturazione).

Non è per nulla facile

Flavio «Mamo» Quadranti, presidente di Gastromendrisiotto e titolare del grotto San Martino a Mendrisio, non è stupito dai tanti annunci presenti. «Una volta il ‘fastidio’ dell’esercente era quello di dover lavorare molto: alla sera, il sabato e la domenica. Ma se riuscivi a farlo bene non avevi altri pensieri». Oggi, invece, il discorso è cambiato: «Bisogna far fronte all’aumento dei prezzi, dalla luce al gas, senza dimenticare la materia prima». Un esempio? «Gestisco il grotto da 19 anni. Quindici anni fa la picanha, il cappello del prete, la pagavo 24 franchi al chilo. Negli scorsi giorni l’ho acquistata per 40 franchi al chilo». I ristoranti, non si nasconde, hanno anche loro nel tempo aumentato i prezzi. Ma è impensabile riversare tutti i costi sul cittadino, che a sua volta deve far fronte con i vari rincari. Persone e famiglie che «prima, magari, andavano al ristorante tre volte al mese. Ora escono una volta». Per questo motivo «i margini sono sempre più stretti» annota Quadranti. E il periodo si fa sempre più difficile. Al punto da portare più di un esercente a vendere.