«Ho un colloquio di lavoro in Svizzera», in realtà era un evaso

Nel corso di ordinari controlli ai passeggeri in transito alla stazione di Chiasso, ieri, i militari della Guardia di Finanza hanno sottoposto a controllo un cittadino italiano. Il quale, spiegano le Fiamme Gialle in una nota, sostava sulla banchina in attesa senza bagaglio e, citiamo, «mostrandosi stranamente nervoso e agitato». I militari, insospettiti dall'atteggiamento dell'uomo e a seguito delle scarne motivazioni fornite sul motivo del viaggio, un presunto colloquio di lavoro in Svizzera senza tuttavia avere certezze sulla località in cui si sarebbe tenuto questo colloquio, hanno effettuato un controllo più accurato.
Dagli accertamenti fatti, infine, è emerso che l'uomo, un trentanovenne, era un evaso: ristretto agli arresti domiciliari per vari reati, fra cui rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate, ha lasciato la sua abitazione a Como senza autorizzazione. Di conseguenza, l'uomo è stato tratto in arresto e condotto, oggi, presso il Tribunale di Como per l’udienza di convalida e il giudizio di direttissima, in seguito al quale l’arresto è stato dichiarato legittimo mentre il 39.enne è stato condannato a pena patteggiata di mesi 8 di reclusione, con ripristino del precedente provvedimento restrittivo.