Lugano

Hotel nello storico convento dei Cappuccini: si tratta

I frati stanno discutendo con un privato intenzionato ad acquistare il complesso per aprire un albergo - Il superiore Mauro Jöhri: «Noi stiamo invecchiando, il luogo è difficile da gestire e ci servono entrate»
Nel cuore di Lugano (e di molti luganesi). © Ti-Press/Archivio

Lo storico convento dei Cappuccini di Lugano potrebbe presto cambiare vita. L’ordine, rimasto proprietario dello stabile anche dopo la partenza degli ultimi sei frati nel 2014, sta trattando con un privato intenzionato ad acquistare il complesso e realizzarci un albergo. A confermarci la notizia è Mauro Jöhri, superiore dei Cappuccini in Ticino: «È ormai da tempo che il convento è in vendita. Dopo il trasloco di sei anni fa c’erano già state alcune trattative e anche la Città di Lugano si era interessata, con l’idea di creare un archivio, ma dopo alcuni approfondimenti questa ipotesi era stata abbandonata. Poi si era aperta una discussione con la Comunità siro-ortodossa, ma senza arrivare ad un accordo sul valore degli edifici».

Così non ce la fanno
Non trovando altri acquirenti e avendo comunque già deciso di trasferire i pochi frati rimasti in altri luoghi del cantone, i Cappuccini avevano optato per l’affitto alla comunità brasiliana Palavra Viva, in città dal 2003. «Avevamo trovato una soluzione intermedia - spiega sempre Jöhri - ma il problema di fondo era rimasto: la casa per noi è complicata da gestire. Noi frati stiamo invecchiando e abbiamo anche bisogno di entrate che ci diano un certo sollievo. Viviamo di carità e di AVS. Riuscire a concludere la vendita salvando la biblioteca per noi è molto importante». Su quanto sono avanzate le trattative e sull’identità della controparte, il superiore preferisce non esprimersi. «Di sicuro non siamo ancora alla fine delle discussioni». Jöhri non entra nel merito neanche di ciò che il convento della Salita dei Frati potrebbe diventare. Secondo nostre informazioni, i potenziali acquirenti hanno pensato a un hotel. «Bisogna vedere quello che è possibile fare» si limita ad osservare il nostro interlocutore. «In fondo il convento è sempre stato una struttura ricettiva». A modo suo sicuramente, e i Cappuccini, che sono in contatto costante con la Diocesi, chiederanno presumibilmente che la spiritualità del luogo non venga stravolta. La via, comunque, è tracciata. «È un tema di cui abbiamo discusso in assemblea - conclude il superiore dei cappuccini - e dall’assemblea ho ricevuto il mandato di portare avanti questa trattativa».

E la biblioteca?
In attesa di saperne di più sulle intenzioni dei privati, un elemento certo è la volontà dei religiosi, e non solo, di tutelare la Biblioteca della Salita dei Frati, disegnata dall’architetto Mario Botta e aperta al pubblico nel 1982. Gestita da un’omonima associazione, la struttura custodisce oltre 110.000 volumi. Il suo presidente Fernando Lepori, da noi contattato, fa il punto della situazione. «I cappuccini mi hanno detto che c’è in corso una trattativa per la vendita del convento, non ancora conclusa, per farne un hotel de charme. Come associazione ci stiamo confrontando con i frati affinché, anche dopo l’eventuale cambiamento di proprietà dello stabile, la biblioteca possa restare alle condizione attuali». L’accordo con i Cappuccini risale a una quarantina di anni fa: una convenzione per un comodato d’uso gratuito degli spazi che ospitano la biblioteca. «Se il nuovo proprietario ci chiedesse il pagamento di un affitto - prosegue Lepori - non potremmo sopravvivere. Vogliamo poter continuare con la nostra attività, che negli anni si è affermata e per la quale oggi siamo riconosciuti. Ad esempio per gli appuntamenti culturali e per il centro di competenza per il libro antico».