I 20 anni del caeificio del San Gottardo e la nuova stalla modello

AIROLO- Sarà doppia sabato prossimo (con parte ufficiale alle 11 e porte aperte) la festa al Caseificio dimostrativo del San Gottardo di Airolo. Si celebrano infatti i vent'anni della struttura e s'inaugura l'attigua immensa stalla della famiglia Pedrini, costata poco meno di due milioni di franchi. Si tratta di un caso più unico che raro di sinergia non più a chilometro zero ma a «metro zero», come hanno fatto notare ieri alla presentazione Jean-Daniel Mudry (direttore del caseificio), Nicola Pedrini (proprietario della stalla), Renato Bontognali (esperto di formaggi) e Jonathan Guidotti (ingegnere alimentare del caseificio). Per Mudry molti sono gli obiettivi che Caseificio e stalla possono raggiungere assieme creando un «centro di competenza per il latte ed i prodotti caseari di montagna». Sfruttare le sinergie porterà vantaggi a tutti i produttori di latte ticinesi e urani. Infatti d'estate, quando le bovine nostrane sono all'alpe, il caseificio non si ferma ma importa il latte dal vicino cantone gottardista e può quindi continuare a produrre i suoi formaggi, tranne quello che contiene unicamente latte bleniese. Infatti per questa specialità attualmente la situazione è di «rottura dello stock», nel senso che nelle cantine del caseificio non vi sono più forme da vendere e bisognerà attendere che maturino quelle prodotte dopo lo scarico degli alpi. E a proposito di cantine, il prodotto di maggior prestigio è il «Gottardo grotta», che dopo tre mesi passati nella cantina del caseificio viene trasferito per altri tre in un ex bunker militare a Rodi-Fiesso, dove continua a maturare in una grotta di pietra viva. Il perché lo ha spiegato Bontognali: «Chi afferma che tutti i formaggi ticinesi hanno lo stesso gusto è perché li consuma giovani; invecchiando ognuno ha le sue particolarità».