I benzinai del Mendrisiotto fanno il pieno di fiducia

Il cambio di tendenza c’è, per fortuna, aggiungiamo parafrasando e sintetizzando quello che ci ha detto chi lavora alle stazioni di servizio momò. Ma il cambiamento non è stato né drastico, né immediato. Ciò che conta però è che tra i benzinai del Distretto sia tornata a farsi viva la speranza di tempi migliori.
I distributori di carburante attivi a ridosso del confine con l’Italia stanno certamente vivendo un periodo turbolento. Un periodo fatto di decisioni imposte e stravolgimenti che per alcuni di loro è stato purtroppo fatale. Più di una è infatti la stazione di benzina momò che ha dovuto chiudere i battenti nel recente passato. Il motivo principale? Gli sconti attuati in Italia per tutto il 2022 – o per usare termini più tecnici e precisi il taglio sulle accise –, che hanno implicato un ribaltamento delle tendenze lungo la linea di confine: per tutto il 2022 fare rifornimento in Italia è stato meno costoso che farlo in Ticino, Il guadagno su un pieno poteva raggiungere anche la decina di franchi o euro (a dipendenza, ovviamente, della capienza del serbatoio). Della situazione hanno approfittato sia tanti frontalieri che hanno smesso di rifornirsi in Ticino, sia tanti ticinesi, che hanno dato vita a una sorta di pendolarismo del pieno recandosi appena fuori dal confine a fare rifornimento.
Ora però la tendenza si è nuovamente invertita: la rinuncia al taglio sulle accise dal 1. gennaio di quest’anno ha «ristabilito» l’ordine precedente, con il carburante che costa diversi centesimi al litro in meno da questo lato del confine. L’inversione di trend ha portato anche a un ritorno massiccio di clientela alle pompe di benzina momò? Lo abbiamo chiesto a chi lavora nelle stazioni di servizio, scoprendo dinamiche che possono anche apparire sorprendenti. «Le persone stanno tornando a rifornirsi qui – ci raccontano in una stazione di rifornimento di Pizzamiglio –, stanno tornando piano piano. Penso che sarà un processo graduale perché non sono convinta che tutti si siano accorti che i prezzi sono mutati in modo netto. Però le cose stanno cambiando, c’è anche più andirivieni. Speriamo che i prezzi restino così, cioè più convenienti di qua». Dietro queste parole c’è la possibilità che non tutti siano attenti ai costi del carburante e scelgano dove rifornirsi paragonando i prezzi della benzina.
I consigli ai colleghi
«I clienti sono aumentati. Sta succedendo piano piano, ci vorrà del tempo – reagisce invece il responsabile di una nota stazione bianca della regione –. Ci rimetteremo in ordine è certo, ma non torneremo mai più ai livelli di un tempo. L’Italia è sotto pressione per i tentativi di abbassare i prezzi e temo che qui non tutti ce la faremo a sopravvivere». Per chi vende carburante nel Mendrisiotto (e non solo) una via da seguire potrebbe essere, consiglia in conclusione il nostro interlocutore, quella di «automatizzare la distribuzione, per abbassare i nostri costi e poter contenere il prezzo della benzina. Io oggi sono a 176 centesimi, ma se lavorassi totalmente in automatico potrei scendere a 170».
«La scorsa estate è stata difficile, ma ora va meglio», è invece il commento raccolto nel negozio annesso a un distributore vicino alla dogana di Chiasso Strada. «Dopo il ribaltamento dei prezzi tra Svizzera e Italia abbiamo ripreso tanto a lavorare, per fortuna – ci viene raccontato alle porte nord di Chiasso –. Non è come prima ma i clienti stanno tornando».
Anche a San Pietro di Stabio c’è cauto ottimismo. Emanuele Rusconi, che gestisce insieme al padre una stazione di servizio a pochi passi dal valico, ci conferma che la clientela sta tornando: «Ogni giorno aumenta; non siamo ancora a pieno regime ma è ben presente. Certo – ammette – non siamo ancora ai numeri di prima dello sconto applicato in Italia». V’è poi un altro aspetto, già evocato: «Il diesel attualmente è ancora più conveniente in Italia». Ad ogni modo, non nasconde, «speriamo che la crescita continui anche se immaginiamo che sarà più moderata».
L'effetto del confine sul rifornimento
In questi giorni un litro di benzina verde nel Mendrisiotto costa circa 1,80 franchi. La tendenza è al calo e la forchetta varia tra i 174 centesimi dei distributori in zona Pizzamiglio e i 182 centesimi al litro di Chiasso e Mendrisio. A Como il costo medio al litro è attualmente di 1,87 euro. Applicando un cambio 1 a 1 per praticità, per un’auto con un serbatoio di 40 litri, la differenza di costo fluttua tra i 5,20 franchi e i 2 franchi. Una differenza che può aumentare facendo il pieno in euro, visto che i prezzi al litro applicati di qua dal confine sono spesso leggermente vantaggiosi per chi sceglie la valuta italiana.