I bus del Bellinzonese pronti alla svolta elettrica

Se non fosse per la sua mole non ci si accorgerebbe quasi del suo arrivo tanto è silenzioso. Ma ciò che più conta è che il bus di AutoPostale in circolazione quale «ambasciatore» della mobilità sostenibile fino al 21 marzo sulla linea 3 (Bellinzona Scuola Media 2-Sant’Antonino Centri commerciali) del Trasporto pubblico del Bellinzonese (Tpb) è a emissioni zero. «Vogliamo che i nostri autisti prendano confidenza con questo tipo di veicoli a propulsione totalmente elettrica e nel contempo mostrare ai committenti e alla clientela la nostra strategia a corto e medio termine per abbattere le emissioni nocive nell’atmosfera» ha evidenziato Alex Malinverno, responsabile mercato e clienti settore sud di AutoPostale SA nell’incontro con la stampa tenutosi mercoledì mattina al nodo di interscambio della stazione FFS cittadina. Strategia che l’azienda di trasporto è ambiziosa: entro la fine del 2024 dovranno essere in servizio cento veicoli con motori alternativi ed entro il 2040 nessun autopostale dovrà più impiegare combustibili fossili.
Almeno sei linee entro la fine del 2023
In Ticino la svolta elettrica, dopo la fase dimostrativa di questi giorni nella capitale cantonale, è attesa fra meno di due anni. AutoPostale con AET, le aziende elettriche locali e alcune aziende di trasporto pubblico stanno infatti lavorando ad un progetto per l’introduzione di bus elettrici su almeno sei linee di trasporto pubblico a decorrere dal cambio di orario del 10 dicembre 2023. Una di queste sarà proprio la linea 3 del Tpb. «Lo studio di fattibilità che abbiamo eseguito in collaborazione con l’Azienda multiservizi Bellinzona ha tutte le potenzialità per essere servita da bus a propulsione totalmente elettrica» ha osservato il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese (CRTB) Simone Gianini. Restando nel Sopraceneri, le altre due linee lungo le quali circoleranno bus elettrici di AutoPostale sono la Cadenazzo-Dirinella e la Locarno-Losone. Altre linee saranno individuate anche nel Sottoceneri, sia nel Luganese sia nel Mendrisiotto. Insomma, le riflessioni in atto sono intese ad estendere all’intero territorio cantonale l’utilizzo di bus ad emissioni zero, tenuto anche conto della dichiarazione d’intenti siglata un anno fa tra AutoPostale e AET con l’obiettivo, appunto, di promuovere la mobilità elettrica nel trasporto pubblico su gomma.
Investimenti importanti
Affinché la svolta elettrica possa iniziare nei tempi previsti è essenziale il sostegno del Cantone: al momento, ha infatti spiegato Malinverno, i bus elettrici costano il doppio rispetto a quelli mossi da un motore diesel e bisogna inoltre fare i conti con un investimento per predisporre l’infrastruttura di ricarica. Ad ogni buon conto il Dipartimento del territorio si è detto di principio a favore del progetto e attende i risultati del gruppo di lavoro composto, come detto, da AutoPostale , AET, aziende elettriche locali e aziende di trasporto pubblico. «La situazione economica causata dalla pandemia di coronavirus è tutt’altro che rosea - ha rilevato a tal proposito Gianini - ma crediamo fortemente in questo progetto e quindi siamo disposti a compiere uno sforzo finanziario per attuare la transizione energetica anche nel trasporto pubblico su gomma».
L’incontro con la stampa per presentare i veicoli elettrici di Autopostale che circoleranno in Ticino dalla fine del 2023 è stata anche l’occasione per ricordare che, dal prossimo 5 aprile, il Tpb adatterà l’orario delle proprie linee. E questo per garantire buone coincidenze con la nuova offerta ferroviaria che sfrutterà a pieno regime la galleria di base del Monte Ceneri. Con questo passo, il Bellinzonese sarà ancor più collegato con le altre regioni del cantone.