«I cani hanno viaggiato sereni e le adozioni sono regolari»

Tutto si è svolto secondo le regole, i cani non hanno sofferto durante il viaggio e la consegna è avvenuta dopo rigorosi controlli. È questo in sintesi quanto ci dice Dragana Kojic Maltecca, presidente dell’Associazione Salvami (una Onlus) di cui si è parlato molto dopo la consegna a Brogeda di 24 cani randagi provenienti da Cosenza a futuri proprietari svizzeri.
Kojic Maltecca – che peraltro risiede ad Ascona – intende dimostrare come tutto si sia svolto regolarmente, rispondendo alle dure critiche che le sono piovute addosso attraverso i social. Prima di tutto insiste sul rigore operativo della Onlus: «Il processo di adozione è estremamente rigoroso e inizia con un’attenta analisi dei documenti di pre-affido e di affido che devono essere compilati dagli aspiranti adottanti. Tutti i cani adottati finora hanno avuto centinaia di richiedenti, due terzi dei quali non avevano superato la prima fase di selezione. Tutti i cani vengono sempre portati in adozione all’età prevista dalla legge e, se si tratta di cuccioli, viaggiano insieme alla loro mamma».
Due multe
Proprio il viaggio da Cosenza a Brogeda aveva suscitato qualche perplessità. Tutte ingiustificate, secondo la presidente: «Il nostro furgone è autorizzato e omologato, con tutti i permessi necessari per affrontare il viaggio». Kojic Maltecca spiega che i volontari dell’Onlus effettuano regolari pause lungo la strada, con la possibilità per i cani di uscire, mangiare e fare i bisognini. Parte dei cagnolini ha viaggiato nell’auto della presidente. La legge parla di un massimo 5 piccolini, ma nell’auto erano in 7, tutti fratellini e abituati a stare insieme. Niente da fare però per la polizia italiana che ha inflitto una multa di 1.338 euro. Altri 500 sono stati inflitti perché al volante dell’auto con targhe svizzere c’era una volontaria italiana e non la proprietaria stessa.
Verifiche puntuali
«Al termine dei controlli, dal momento che i documenti erano tutti in ordine, tutti i cani sono stati consegnati alle loro nuove famiglie e sono stati sdoganati. Entro 10 giorni gli adottanti ci manderanno copia della registrazione ad AMICUS. Nessun cane è stato mai venduto dall’Associazione Salvami e la somma pagata dagli adottanti è calcolata al centesimo sulla base delle spese vive effettuate» comprendenti anche passaporti, microchip, vaccinazioni e cure veterinaria. Secondo la nostra interlocutrice, sono stati incassati solo i rimborsi per le spese anticipate dalla Onlus: «Nessun compenso prestabilito in denaro». «Dopo l’adozione, le famiglie vengono regolarmente seguite, vengono effettuati dei controlli a domicilio e vengono richieste foto e video dei cagnolini. Se una famiglia non può più tenere il cane, l’Associazione si prende a carico il recupero e il successivo riaffido. I nostri cani adottati da persone responsabili e consapevoli di avere in mano una vita non scappano e non finiscono mai in nessun canile» conclude.