I cento anni di Alice Moretti

Cara maestra Alice, oggi 19 giugno 2021 compi cento anni, auguri carissimi, accompagnati da un grande grazie. Ti ho avuta docente dalla quinta elementare alla seconda maggiore, nell’aula al piano superiore delle scuole di Morcote, quelle che noi ex chiamiamo «università di S. Antonio». Ogni giorno venivi da Melide, prima in bicicletta e poi con la piccola vettura che posteggiavi in piazza Grande. Insegnavi contemporaneamente a 4 classi dalla 5 elementare alla terza maggiore. Eri docente unica di 50 allievi, occupandoti di tutte le materie. Le insegnavi bene e ne abbiamo tratto profitto, ma i tuoi allievi hanno soprattutto appreso da te come affrontare la vita, da cittadini partecipi, pronti oltre che a ricevere anche a dare. La seconda guerra mondiale era appena finita e quando ci insegnavi la civica con il supporto del libro «Frassineto» ci parlavi dei valori della democrazia, delle nuove spinte ideali che nella distrutta Europa propugnavano collaborazione e sviluppo. Laggiù al centro del golfo di Porto Ceresio, stava ancorata la “torpediniera” della Finanza italiana. Ci indicavi quel nero natante come elemento di divisione, che il futuro avrebbe superato. Ci entusiasmavi con visioni, speranze, che da adolescenti capivamo non del tutto, ma che poi crescendo si sono manifestate nella loro pienezza. Mi ricordo come fosse accaduto ieri, quando in un tardo pomeriggio invernale, mentre il tramonto andava spegnendosi sul golfo hai recitato l’”Infinito” di Giacomo Leopardi. “Ragazze e ragazzi, è un inno stupendo, mandatelo a memoria e non lo scorderete più”. Aveva ragione!».
«Educatrice per vocazione»
«Hai continuato ad essere docente e donna piena d’entusiasmo anche quando hai lasciato la scuola di Morcote, per proseguire l’insegnamento alle scuole professionali di Lugano. Eri docente per vocazione, alla scuola hai dato contributo appassionato come lo hai dato alla società civile. A Melide, dove la tua famiglia operava da decenni nella vita locale, hai preso parte alle istituzioni e alle associazioni, animandole con progetti e con eventi ricreativi e culturali. Da presidente della Pro Melide, sei stata all’origine del libro “Melide e Milí”, pubblicazione di eccellenza sulle realtà che lungo i secoli hanno caratterizzato il villaggio. È merito tuo e di persone a te vicine la nascita e il successo di “Melide Estate” appuntamento annuale con concerti e proposte di varia natura e lo si deve in particolare a te se Melide offre anno dopo anno “Piazz e cuntrad”. Ti sei impegnata nel locale Gruppo anziani ATTE, marcandone l’attività con momenti culturali, un amore per la cultura che ti ha portato a presiedere a lungo la preposta commissione municipale. In tale funzione nel 2007 hai promosso le multiformi iniziative a ricordo dei 400 anni dalla morte del nostro concittadino architetto Domenico Fontana. Non ti è riuscito, malgrado il fervore profuso, di “salvare” la Romantica e Villa Branca, due significative testimonianze del passato. Interessata alla tutela del territorio hai dato il tuo contributo di idee, di tempo e di competenze alla STAN».
Sedici anni in Gran Consiglio
«Accanto alla scuola la tua grande passione è stata la politica. Il diritto di voto alle donne, la parità di trattamento e di retribuzione, le competenze femminili quali ragione di uguaglianza nelle carriere, la solidarietà, hanno guidato la tua profonda fede liberale radicale. La Sezione liberale radicale di Melide ti ha avuta presidente nel periodo in cui il Comune ha realizzato opere fondamentali. Più volte hai presieduto il Consiglio comunale. Nei tuoi sedici anni di permanenza in Gran Consiglio furono innumerevoli i tuoi contributi nell’ambito delle Commissioni e dei dibattiti in Aula. Dagli albori sei stata vicina alla Cooperativa radio televisiva della Svizzera italiana, evidenziandone la funzione culturale assieme al ruolo di servizio pubblico. I momenti che hanno messo in discussione l’esistenza dell’Orchestra della Svizzera italiana ti hanno molto addolorata stimolandoti a contribuire all’impegno collettivo, così da assicurarle continuità. I molteplici interessi da te coltivati sono contributo prezioso nel far crescere il bene collettivo».
Una vita dedita agli altri
«Meritati quindi i riconoscimenti fra i quali spicca la cittadinanza onoraria conferitati da Melide. Rendono omaggio a una vita intensa, spesa con la voglia di agire, di trasmettere, di far partecipare. Significativa persino la gioia che hai procurato non molti anni or sono, ad allievi di scuole ticinesi presentando loro i “giochi del passato” quelli di cui bambini e adolescenti traevano piacere, perché spontanei, associativi. Sei rimasta persona semplice, accessibile, affabile, disponibile. Tutti te ne sono grati. Cara Alice, cara maestra, a te un abbraccio, forte, riconoscente, commosso. Auguri, tantissimi auguri!