Mendrisiotto

I «colpi» del calciomercato passano anche da Rancate

Aebischer e Denoon al Pisa, Sohm alla Fiorentina, Calame al Lecce: i giocatori elvetici sono sempre più apprezzati nel massimo campionato italiano – Cosa c’entra con il Mendrisiotto? È la «base operativa» dell’agente Tommaso Manicone
©Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
08.08.2025 06:00

Sono giorni intensi per quel che riguarda il calciomercato. Agosto è una finestra importante per i club europei: si stanno infatti allestendo le rose per affrontare al meglio i vari campionati. Negli scorsi giorni, sull’asse Svizzera-Italia, vi sono stati diversi «colpi» di mercato. Il 21.enne Daniel Denoon è passato dallo Zurigo al Pisa, squadra quest’ultima che è tornata in serie A dopo oltre 30 anni. Nella città della torre pendente è approdato – proveniente da Bologna – anche il 28.enne Michel Aebischer. La Fiorentina, invece, si è assicurata le prestazioni di Simon Sohm: strappato al Parma per 15 milioni di euro. Infine Marouane Calame (classe 2006) dal Neuchâtel Xamax al Lecce. Ma cosa accomuna questi giocatori, salvo il fatto di essere giocatori svizzeri? Chi, per loro, ha fatto sì che le trattative andassero a buon fine. Stiamo parlando di Tommaso Manicone, classe 1995, che abita a Rancate. È un periodo, quello che sta vivendo Manicone, piuttosto intenso su più fronti. A fine giugno – in qualità di avvocato difensore – era in aula per il delicato caso della brutale aggressione avvenuta nel 2024 all’esterno di una discoteca a Lugano. In queste settimane, invece, come detto, si divide tra lo studio d’avvocatura a Lugano e le sedi di importanti società calcistiche. Avvocato e agente di giocatori: «Sono due attività che riesco a conciliare. Il lavoro di avvocato è quello a cui dedico più tempo e attenzioni – ci racconta –. In alcuni periodi dell’anno, come ad esempio quello estivo, con l’avvento delle ferie giudiziarie mi concentro sulla parte calcistica». In apertura abbiamo citato 4 «colpi» di mercato che hanno fatto parlare tifosi e redazioni sportive italiane e svizzere: «Sono colpi importanti, anche il prezzo dei trasferimenti è stato piuttosto alto. Sono contento di aver partecipato a queste trattative anche perché sono tutti ragazzi che prima di essere calciatori sono uomini con valori e questa è una caratteristica che ricerco nelle persone con le quali collaboro».

Lo scorso fine settimana si sono chiuse due trattative: «Sabato Aebischer ha effettuato le visite mediche. Domenica mattina è partito per Pisa. In sede abbiamo verificato la documentazione e poi spazio alla firma e alle foto di rito. Nel pomeriggio ha svolto primo allenamento con la squadra». Giornate frenetiche: «Lunedì mattina sono partito alla volta di Firenze per chiudere la trattativa che riguarda Sohm. La sera abbiamo firmato, poi cena e ritorno a Rancate». E due «colpi» andati a buon fine, malgrado le «insidie» dettate dal mondo del calciomercato: «In un caso, malgrado fosse tutto praticamente a posto, un’altra squadra ha provato a inserirsi all’ultimo minuto con un’offerta. Il ragazzo è stato comunque di parola e tutto è andato per il verso giusto».

«Non siamo il male del calcio»

Tante persone che appartengono al mondo del pallone sostengono che i procuratori abbiano rovinato il calcio. È una critica ingenerosa? «Non si può generalizzare – ci risponde Tommaso Manicone –. Come in tutte le professioni ci sono persone che lavorano con un certo tipo di etica e di morale. Altri invece fanno prevalere interessi diversi rispetto al bene dei calciatori. Va però detto che non è sempre facile rapportarsi con le società calcistiche perché ovviamente anche loro vogliono fare i loro interessi e le volontà tra club e calciatore possono anche essere divergenti». Al netto, ribadisce il nostro interlocutore, «dire che i procuratori sono il male del calcio non penso sia corretto. Sostenere che alcuni agenti non facciano il bene dei giocatori è un’altra cosa».

In Iran con papà Antonio

Tommaso, in qualità di agente, assiste anche il papà. Parliamo di Antonio Manicone ex giocatori e per anni assistente di Vladimir Petkovic nella nazionale Svizzera e prima ancora nella Lazio. «Antonio ha appena rinnovato il contratto da vice allenatore della nazionale iraniana e da poco ha assunto anche il ruolo di direttore tecnico della nazionale Under 23». La nazionale maggiore si è qualificata per i mondiali di USA 2026: «Un grande torneo, speriamo possa avere successo. E anche nell’Under 23 sono convinto che saprà dare il suo contributo, già a gennaio con la partecipazione alla Coppa d’Asia. Sicuramente andrò a vederlo». Nell’attesa, da Rancate, ci sarà spazio per qualche altro colpo di mercato.