I conti dell’EOC ancora in rosso: «Ma siamo sulla buona strada»

Conti in ripresa per l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), che nel 2024 registrano una perdita contenuta a 1,6 milioni di franchi, in netto miglioramento rispetto al disavanzo di 24 milioni dell’anno precedente. Un risultato accolto con soddisfazione dai vertici dell’Ente, riuniti ieri a Lugano. «È stato un anno di grandi sforzi per bilanciare la necessità di contenere i costi con l’aumento del numero di pazienti», ha esordito il direttore generale Glauco Martinetti.
I dettagli sono stati illustrati dal capo area finanze, Doris Giulieri: «I ricavi sono cresciuti del 3,3%. Mentre i costi dello 0,9%. Ciò che ha portato il risultato operativo (prima degli ammortamenti) in territorio positivo, con un risultato ordinario in leggera perdita». Un equilibrio raggiunto nonostante l’Ente presenti ancora il punto tariffale più basso in Svizzera, e nonostante l’EOC nel 2024 abbia aiutato il Cantone alleggerendo la spesa sanitaria per un complessivo di 7 milioni di franchi.
Saleggina ma non solo
Giulieri ha poi sottolineato l’aumento del fatturato (oltre 961 milioni) e quello degli investimenti, saliti nel 2024 a 90 milioni contro i 70 del 2023. Milioni che, nei prossimi dieci anni, diventeranno addirittura 600, trainati principalmente dal progetto previsto alla Saleggina. Un progetto che tuttavia impone di liberare altri terreni per compensare gli spazi occupati dal futuro ospedale. «Attualmente – ha dichiarato al riguardo Martinetti – stiamo valutando se esistono soluzioni alternative nel Bellinzonese». L’ipotesi non è stata accantonata, ha precisato: «La Saleggina resta in cima alle preferenze, ma come istituzione pubblica dobbiamo guardarci attorno per capire se esistono anche altre strade».
Dal canto suo, il presidente del CdA Paolo Sanvido ha esortato la politica e i cittadini a preservare la leadership sanitaria dell’EOC a livello cantonale: «Tutti sono autorizzati a criticarci e a dire la loro, perché l’Ente appartiene un po’ a tutti. Però, a volte, farebbe piacere ricevere parole di sostegno di fronte al grande impegno dei collaboratori attivi 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Abbiamo la sensazione che, ogni tanto, si spari sulla Croce Rossa». Guardando agli sviluppi dell’attività ospedaliera, Sanvido ha ricordato che l’Ente ha compiuto il giro di boa del suo piano strategico: «Gli obiettivi sono stati raggiunti. Molto però rimane da fare». Capitale umano, tecnologia medica, infrastruttura e ricerca sono i grandi cantieri aperti.
La sicurezza
Tra questi anche quello della sicurezza. In primo luogo quella dei pazienti. Un tema tutt’altro che casuale, tenuto conto del recente contenzioso tra l’Ospedale e un collaboratore interno. Sul caso specifico, Martinetti non ha voluto rilasciare dichiarazioni visti gli atti parlamentari pendenti e la causa civile aperta. In generale, però, ha ribadito l’attenzione costante dell’EOC: «Siamo stati tra i primi ospedali a introdurre il sistema delle segnalazioni a tutela dei pazienti venticinque anni fa», ha detto Martinetti, ricordando come «gli eventi avversi», ossia i casi gravi, siano un numero esiguo. Ma la sicurezza a cui l’Ente presta attenzione riguarda anche i collaboratori, i medicamenti e i dati. «Per contrastare le aggressioni nei confronti del personale – siano esse verbali, fisiche o sui social – abbiamo istituito un servizio di picchetto in ogni sede e avviato un programma di formazione interna», ha spiegato Martinetti.
Tassi di abbandono
Per quanto riguarda il personale, i vertici dell’EOC hanno fatto notare come all’interno delle strutture dell’Ente il tasso di fluttuazione si mantenga costantemente al di sotto del 5%, un dato molto positivo se confrontato con quello dei principali ospedali svizzeri, che si attesta tra il 10 e il 15%. «Un basso turnover del personale – chiosa Martinetti – è positivo in primo luogo per i pazienti, che possono contare su persone di riferimento che non cambiano nel tempo, ed è positivo per l’ospedale, perché la formazione di nuovo personale e l’inserimento nel contesto lavorativo comportano impiego di risorse».
«Valorizzare le competenze»
Sul tema si è espressa anche la capo area infermieristica Annette Biegger. La quale ha messo l’accento sugli sforzi intrapresi dall’Ente in vista dell’importante aumento del numero di pazienti previsto nei prossimi anni. «Continuiamo a formare nuovo personale come facevamo in passato, ma oggi cerchiamo di farlo in modo più intenso e qualitativamente migliore. In questo senso, stiamo rivedendo il modello di accompagnamento degli allievi. Nel 2024 abbiamo ospitato 722 stage. Inoltre, ci stiamo interrogando su cosa serva davvero a questi giovani per essere seguiti e sostenuti al meglio nel loro percorso formativo, ma anche su come supportare chi è già formato, per valorizzarne le competenze e ridurre il rischio di abbandono della professione». Non solo. Un’area a cui è stata data grande importanza è stata la conciliabilità tra vita privata e lavoro. «Questo è particolarmente rilevante se si considera che due terzi del nostro personale è composto da donne», ha ricordato Biegger. «Per questo prestiamo particolare attenzione alla turnistica, un tema sensibile per molti collaboratori. Lavorare di notte o nei fine settimana comporta carichi importanti, e stiamo cercando soluzioni che vadano incontro alle esigenze del personale, valorizzandone al contempo la professionalità. Al contempo, vogliamo coinvolgere maggiormente i collaboratori nelle iniziative interne, affinché si sentano parte attiva dell’evoluzione della struttura».