Finanze cantonali

I conti restano fragili e la piazza tornerà a mobilitarsi

L’aggiornamento di preconsuntivo fa segnare un deficit di 104,4 milioni, leggermente migliore rispetto all’ultimo rilevamento - Vitta: «Situazione sempre fragile» - I sindacati: «Un punto di partenza meno grave, ma torneremo in piazza»
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
04.09.2024 20:00

Sta andando un po’ meno peggio del previsto (come d’altronde spesso accade nei vari aggiornamenti sull’andamento delle finanze cantonali), ma la situazione resta delicata, con i conti del Cantone che, per il momento, fanno ancora segnare un «rosso» oltre i 100 milioni di franchi.

Si potrebbe riassumere così, in parole povere, il dato di preconsuntivo 2024 (aggiornato al 30 giugno) fornito oggi dal Consiglio di Stato. Aggiornamento che, nel dettaglio, fa segnare un disavanzo stimato di 104,4 milioni di franchi. Un po’ meno peggio, si diceva, rispetto al precedente preconsuntivo, che si era fermato a 111,5 milioni di deficit. E ancora meno peggio, va da sé, rispetto al dato di preventivo (-130,8 milioni). Insomma, pian piano il «rosso» diventa meno intenso, ma il deficit prospettato per la fine dell’anno – come scrive lo stesso Consiglio di Stato – «permane importante e necessita uno sforzo congiunto di contenimento dello stesso». L’ovvio riferimento è al Preventivo 2025 che sarà presentato nel corso di questo mese dal Governo e che, come noto, conterrà il secondo pacchetto di misure di risparmio. Misure che, c’è da scommetterci, faranno parecchio discutere il Parlamento e che (come scriviamo qui sotto) preoccupano già i sindacati.

Le cifre nel dettaglio

Ma torniamo alle cifre aggiornate al 30 giugno 2024. Nel dettaglio, spiega il Governo, «rispetto al preventivo, l’aggiornamento del disavanzo d’esercizio evidenzia da un lato maggiori spese per 66,8 milioni di franchi e dall’altro maggiori ricavi per complessivi 93,2 milioni».

Riguardo alle maggiori spese, l’aumento previsto «è determinato in particolare dalla spesa non preventivata di 40.5 milioni di franchi relativa ai contributi per persone con statuto S (compensati da contributi federali)», ma anche «da contributi non preventivati nel settore dell’asilo per 10,5 milioni» e «da un incremento di 3 milioni di franchi delle prestazioni complementari AVS/AI». Il Governo segnala inoltre un incremento di 10 milioni di franchi della spesa del personale conseguente alla crescita della spesa per il personale docente (+2,5% rispetto alla cifra a preventivo)». D’altro canto, precisa il Governo, diminuiscono di 4,5 milioni «i contributi comunali per la riforma fiscale a seguito della mancata proroga della riduzione del coefficiente d’imposta cantonale».

Sul fronte delle entrate l’Esecutivo evidenzia «un miglioramento dei gettiti fiscali per 41 milioni (10,5 milioni in più rispetto al precedente preconsuntivo), maggiori entrate dalle imposte alla fonte (+5 milioni), della quota IFD sull’anno corrente (+3) e dall’imposta sugli utili immobiliari (+2)». Infine il Consiglio di Stato segnale la crescita «di 41,9 milioni dei contributi della Confederazione per il settore dell’asilo (47 milioni considerando solo i contributi per persone con statuto S)», ma anche «un incremento di 4 milioni delle devoluzioni allo Stato, di 2,7 milioni di franchi delle imposte sulle automobili e di 2.4 milioni di franchi della ripresa dai Comuni sul contributo di livellamento».

L'intervista - Christian Vitta: «Situazione sempre fragile»

L’aggiornamento del disavanzo d’esercizio mostra ancora un miglioramento. Come giudica globalmente il dato nell’ottica della delicata situazione delle finanze cantonali?

«Sostanzialmente questo preconsuntivo ricalca i dati dell’ultimo preconsuntivo con un leggero miglioramento e per trarre delle conclusioni bisognerà attendere il dato di consuntivo. Le cifre indicano che permane un importante disavanzo d’esercizio, superiore ai 100 milioni di franchi, a testimonianza di come sia necessario un ulteriore importante sforzo per riportare i conti in attivo».

Tengono i gettiti. Un buon segnale di resistenza dell’economia cantonale, concorda?

«I gettiti tengono, ma la loro crescita risente anche di un certo rallentamento economico. Sul fronte dei costi vi è un aumento che in alcuni settori permane importante».

State ultimando i lavori sul Preventivo 2025. Sarà un esercizio meno «gravoso» rispetto allo scorso anno oppure gli sforzi sono comunque importanti? Detto altrimenti: i tagli saranno più o meno importanti?

«Gli sforzi da effettuare permangono importanti perché come abbiamo visto la situazione delle finanze è delicata e in perdita. Ci saranno quindi anche nel preventivo 2025 delle misure da adottare che rientrano nel percorso necessario per riequilibrare i conti».

I sindacati: «Un punto di partenza meno grave, ma torneremo in piazza»

Le cifre del 2024, dunque, pian piano migliorano. Ma la situazione resta parecchio complessa. E poi, va detto, gli occhi di tutti non sono più puntati all’anno in corso, bensì al Preventivo 2025 che conterrà il secondo pacchetto di misure di risparmio. Proprio per discutere di ciò, oggi nel primo pomeriggio il Consiglio di Stato (dopo aver incontrato la Gestione la scorsa settimana) ha ricevuto a Palazzo delle Orsoline i sindacati VPOD, OCST e SIT. Un incontro da cui è emerso che – perlomeno a questo stadio – le trattative tra le parti partono meno in salita rispetto allo scorso anno. «Sì – conferma il segretario cantonale dell’OCST, Xavier Daniel –, il punto di partenza appare meno grave». Ma, aggiunge, «mancano ancora tutti i dettagli». Sul riconoscimento del carovita, ad esempio, «sembrerebbe che esso sarà riconosciuto solo in maniera parziale, ma questa volta lo sarà in maniera strutturale (ndr. sostanzialmente non più tramite un contributo una tantum ma con un aumento del salario). Tutto, però, è ancora da quantificare». Poi, aggiunge, «parrebbe che non ci sarà una richiesta di contributo staordinario (ndr. come quello poi bocciato lo scorso anno dal Parlamento). E parrebbe anche che non si entrerà nell’ottica di un blocco degli scatti salariali». Insomma, come detto, le premesse appaiono al momento migliori rispetto alle trattative sul Preventivo 2024. «Ma mancano ancora tutti i dettagli», ci ha ripetuto più volte il segretario cantonale, e dunque è presto per esprimersi. E in ogni caso, la preoccupazione da parte delle sigle sindacali resta alta. Ad esempio, anche sul fronte della non sostituzione del personale partente, oppure sulle misure che andranno nuovamente a toccare gli enti sussidiati nel settore socio-sanitario e quello socio-educativo. Motivo per cui, assicurano i tre sindacati, la pressione (sul Governo sì, ma anche sul Parlamento) resterà alta. Non a caso, «la manifestazione del 16 ottobre è confermata: saremo tutti in piazza per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di mantenere il servizio pubblico a un livello dignitoso».