Bellinzona

«I fuochi d’artificio non vanno aboliti»

Il Municipio e la Commissione della Legislazione non intendono rinunciare allo spettacolo pirotecnico come chiesto da una petizione consegnata due anni fa - Si auspica però una maggiore sensibilizzazione sul tema
Il cielo sopra il Castelgrande si colora per la Festa nazionale. © CdT/Archivio
Alan Del Don
29.06.2020 11:50

I fuochi d’artificio non si toccano. In tutti i sensi. La Commissione della Legislazione del Consiglio comunale di Bellinzona, pur comprendendo ed in parte condividendo le finalità, ritiene di non poter dar seguito alla petizione (sottoscritta da 92 cittadini) consegnata nel luglio 2018 dall’ex granconsigliera Patrizia Ramsauer, fondatrice e presidente dell’associazione La Ca di gatt. La quale chiede il «divieto assoluto» senza eccezioni di sorta in quanto lo sparo di botti, mortaretti e quant’altro è estremamente fastidioso per gli animali.

Per la Legislazione quanto auspicato dai petenti è una soluzione «eccessivamente drastica e difficilmente applicabile dal punto di vista pratico». I commissari, quello sì, ritengono in ogni modo che occorra maggiormente sensibilizzare la popolazione sull’utilizzo dei fuochi d’artificio e sulle conseguenze dei botti (rumori molesti, inquinamento, animali impauriti, eccetera). Si lascia tuttavia al Municipio la facoltà di introdurre, se del caso, dei correttivi. Ma allo spettacolo pirotecnico non si vuole rinunciare, soprattutto a quello del Primo agosto che colora in modo effimero il cielo sopra il Castelgrande.

Dal canto suo l’Esecutivo sottolinea come l’uso di fuochi d’artificio è regolato dal decreto del Consiglio di Stato risalente esattamente a trent’anni fa. Ciò che limita le competenze dei Comuni: «Non sono infatti previste autorizzazioni particolari, se non nel caso in cui vige un divieto assoluto di accendere fuochi all’aperto». Nella capitale, come detto in precedenza, l’unica occasione in cui si fa capo allo spettacolo pirotecnico è per la Festa nazionale, «tradizione che intendiamo mantenere anche in futuro», puntualizza il Municipio.

La petizione, assieme ad altre due sempre di Patrizia Ramsauer, verrà trattata durante la seduta extra-muros di Legislativo che andrà in scena domani (martedì 30 giugno) nella palestra del Ciossetto di Sementina. Piatto forte sarà la discussione sul Consuntivo 2019 (avanzo di 2,1 milioni di franchi) e la nomina del nuovo primo cittadino, Luca Madonna (Lega dei ticinesi). Il plenum si esprimerà anche sulla mozione dei Verdi e dell’Unità di Sinistra per creare una casa della cultura all’ombra dei castelli.