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I «Luganopoints» si diffondono e forse andranno oltre le città, ma come funzionano?

Municipio deciso a potenziare il progetto che sviluppa il concetto della Lugano Card per favorire l’economia locale - La Città ha già iniettato nel sistema 450 mila franchi e qualcosa si muove anche tra i privati: la Raiffeisen ne ha fatti circolare 50 mila
© CdT/Archivio
Giuliano Gasperi
12.02.2021 06:00

La moneta digitale della Città vola ed estende i suoi confini territoriali. Il valore del denaro digitale messo in circolazione da Palazzo civico per sostenere l’economia locale ammonta a circa mezzo milione di franchi. A gennaio nei commerci cittadini sono stati spesi Lugapoints (questo il nome della nuova moneta) per 18.500 franchi ed è una cifra destinata a salire, considerando i 150.000 franchi messi a disposizione dal Comune ai negozi iscritti, i 50.000 franchi di gratifiche versati dalla Banca Raiffeisen ai suoi collaboratori e i 300.000 franchi destinati allo stesso scopo dagli Istituti sociali.

Facciamo però un passo indietro: come funziona il sistema? Un cliente entra in un negozio affiliato e acquista prodotti, ad esempio, per 100 franchi. Invece di ricevere, se previsto, uno sconto del 10% grazie alla Lugano Card e pagare quindi 90 franchi, paga 100 e riceve 1.000 Lugapoints (1 equivale a 0,01 franchi) che poi potrà spendere dallo stesso commerciante, dagli altri che hanno aderito al progetto o per pagare alcuni servizi comunali.

Dietro i banconi
Fin qui abbiamo parlato dei clienti. E per i negozianti, come funziona? È semplice. Alla fine del mese viene calcolata la differenza fra i punti emessi (cioè quelli dati ai clienti al posto dei franchi previsti dallo sconto) e quelli incassati (nel caso in cui il cliente paghi con la moneta virtuale). Se sono di più i primi l’esercente riceve una fattura dalla Città, mentre in caso contrario un bonifico. In questo modo, come ha spiegato la Città ai commercianti, c’è la garanzia che il valore dello sconto resterà nel circuito economico luganese. Anzi, presto potremmo parlare di circuito ticinese. Forte dei primi riscontri, infatti, il Municipio sta cercando di sviluppare l’iniziativa allargando il suo perimetro a tutto il Ticino. Per farlo, prossimamente chiederà al Consiglio comunale di stanziare un credito ad hoc (ancora da definire l’importo) e questo anche in seguito alla mozione che chiedeva di potenziare il progetto inoltrata da Rupen Nacaroglu, consigliere comunale e presidente della Società dei commercianti.

La spinta del lockdown
Lugano quindi continua a premere sull’acceleratore dello sviluppo digitale. Quella dei Lugapoints non è la prima iniziativa in tal senso a favore delle attività economiche. Già tre anni fa erano stati organizzati momenti informativi (e formativi) dedicati a come sta evolvendo il commercio, poi la pandemia e le sue ricadute negative hanno spinto Palazzo civico a intensificare i suoi sforzi. Un prezioso alleato in tal senso è stato ed è ancora il Lugano Living Lab, il laboratorio creato dalla Città per rispondere alle sfide legate alla digitalizzazione. Grazie a questa spinta, durante il lockdown sono nate le iniziative prenota.lugano.ch (l’applicazione sviluppata per consentire l’accesso in sicurezza - sanitaria - a eventi pubblici e strutture cittadine del tempo libero) e chilometrozero.ch. Quest’ultimo è un portale che offre a diversi commercianti locali la possibilità di vendere i loro prodotti, introducendoli così al mondo digitale e attenuando, per quanto possibile, gli effetti delle restrizioni causate dal coronavirus. Lo scorso dicembre la Città ha deciso di far confluire le due piattaforme sotto il cappello di MyLugano, un’applicazione che si può scaricare sul proprio smartphone.

Corrieri verdi e gialli

Queste iniziative presuppongono una certa capacità logistica per la distribuzione dei prodotti. Per questo la Città ha intavolato delle trattative con due partner «del mestiere»: l’Associazione Saetta Verde e La Posta. Con Saetta Verde il Comune intende siglare un patto per la consegna a domicilio degli acquisti effettuati su MyLugano. Le merci sarebbero trasportate a casa degli acquirenti in bicicletta, impiegando persone con difficoltà d’inserimento professionale.

Con La Posta, invece, l’autorità comunale ha già raggiunto un accordo per alcune agevolazioni a favore dei commercianti aderenti al programma MyLugano. La collaborazione con il gigante giallo tuttavia potrebbe andare oltre: si sta cercando una soluzione che permetta anche ai non residenti di Lugano di accedere alla piattaforma e di poter beneficiare dei Lugapoints. La procedura d’identificazione dell’utente, attualmente possibile solo per i domiciliati, grazie alla Posta potrebbe essere estesa a tutti i residenti in Ticino, ampliando così gli orizzonti del progetto e i volumi degli scambi.